Neoligismi e anglismi in politica

Peacekeeping, welfare, devolution, bipartisan, e question time sono tra gli anglismi entrati nel linguaggio quotidiano della politica. E poi family day, tax day, il Padanian day della Lega, e Barrichello day, Batistuta day, Madonna day, intesa come cantante, addirittura l’obesity day. Ne parla il linguista Gian Luigi Beccaria nella sua consueta rubrica del sabato su Tutto Libri della Stampa.

Anniversari

Questa settimana si sono celebrati i 10 anni dalla morte di Bettino Craxi (1934-19 gennaio 2000), discusso leader socialista, e primo premier socialista della Repubblica italiana, dal 1983 al 1987. All’inizio degli anni Novanta fu poi accusato e condannato per corruzione da Mani Pulite. Ora la sua figura è oggetto di un ripensamento politico e ne è portavoce il presidente stesso, Napolitano, con una lettera alla moglie di Craxi. “…Si è trattato – credo di dover dire – di aspetti tragici della storia politica e istituzionale della nostra Repubblica, che impongono ricostruzioni non sommarie e unilaterali di almeno un quindicennio di vita pubblica italiana. Non può dunque venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità dell’on. Craxi sanzionate per via giudiziaria la considerazione complessiva della sua figura di leader politico, e di uomo di governo impegnato nella guida dell’Esecutivo e nella rappresentanza dell’Italia sul terreno delle relazioni internazionali…” repubblica.

Grandi 80enni

Questa settimana due importanti figure di letterati hanno compiuto 80 anni: il poeta Franco Loi e lo scrittore Alberto Arbasino. Franco Loi è nato in Liguria ma ha vissuto quasi sempre a Milano, tanto da scrivere in dialetto milanese la maggior parte delle sue poesie. E Milano lo ha festeggiato con una cerimonia a Palazzo Marino, la sede del comune.

Di Alberto Arbasino riportiamo il ritratto/intervista di un altro scrittore, Alessandro Piperno, sul Corriere della Sera.

I giovani italiani, i più mammoni d’Europa

Giovani a casa con mamma e papà: il 72,9% degli italiani fra i 18 e i 39 anni vive ancora con i propri genitori. Solo il 20,8% ha lasciato la famiglia di origine. Lo dice l’Istat in un rapporto pubblicato oggi. Quello dei “mammoni per forza” è un vero e proprio problema strutturale del sistema italiano causato principalmente dalla difficoltà di trovare lavoro e casa.  Si esce dalla famiglia di origine in primo luogo per matrimonio (43,7%), poi per esigenze di autonomia/indipendenza (28,1%) e per andare a convivere (11,8%). Motivi di lavoro sono segnalati dall’8,8% dei giovani e motivi di studio dal 5,5%. Soprattutto nel Mezzogiorno (57,5%), ma anche nel Centro (39,3%), è il matrimonio il primo motivo di uscita. Nel Nord, invece, le nozze sono al secondo posto (29,4%), precedute dalle esigenze di autonomia/indipendenza (38,4%).
Il sole 24 Ore


Uso della lingua
mammone: dipendente dalla mamma. Un sinonimo è “bamboccione”
mezzogiorno: sud d’Italia

Cucina: Il giorno delle tagliatelle al ragù

Dopo l’anno della pasta alla carbonara, e quello del risotto alla milanese, nel  terzo anno dell’Idic, l’International day of Italian Cuisines, i cuochi italiani di tutto il mondo hanno scelto di preparare le vere tagliatelle al ragù.
Il 17 gennaio
i cuochi italiani che lavorano all’estero hanno scelto di cucinare come simbolo del made in Italy alimentare le
tagliatelle al ragù con gli ingredienti e la ricetta originali di Bologna, per protestare contro tutte le false imitazioni presentate sulle tavole di finti ristoranti italiani con il nome di “spaghetti bolognese” Espresso