Sabato 31 luglio è stato inaugurato ufficialmente il nuovo acquario di Livorno, il terzo acquario d’Italia dopo Genova e Cattolica. Un grande teatro del mare (tremila metri quadrati) con venti vasche panoramiche e con ambientazioni rocciose, una galleria ispirata all’antico porto mediceo (dei Medici), 1200 pesci di oltre 150 specie, un sistema computerizzato collegato a Internet, laboratori per la riproduzione e sale dedicate a mostre ed eventi.
E’ un acquario dedicato prevalentemente alle specie del Mediterraneo anche se ci sono vasche per i pesci tropicali. Non mancano vasche che ripropongono la barriera corallina, l’area marina e archeologica greca e romana, il Mar Egeo. Al centro del percorso c’è la sala Diacinto Cestoni (biologo vissuto nel Seicento) che è anche un anfiteatro dove sedersi, guardare la grande vasca dove è stato riprodotto il relitto di una nave romana con tanto di anfore, oppure assistere agli eventi che saranno organizzati.
Monthly Archives: August 2010
Addio a Suso Cecchi d’Amico
“Lo sceneggiatore non è uno scrittore; è un cineasta e, come tale, non deve rincorrere le parole, bensì le immagini. Deve scrivere con gli occhi”. Così Suso Cecchi d’ Amico – scomparsa ieri a 96 anni – sintetizzava il segreto di una professione che ha svolto per più di cinquant’anni. Nata il 21 luglio 1914 a Roma, terzogenita (ma il primogenito Mario nacque morto) di Emilio Cecchi e Leonetta Pieraccini, Giovanna Marianna Argere fu subito soprannominata Suso o Susino…
E’ l’amico di famiglia Renato Castellani che nel 1942 decide di coinvolgerla nel lavoro di sceneggiatura: il progetto (un adattamento del romanzo fantastico Avatar di Gautier) non va in porto, ma il seme è gettato e da quel momento darà frutti eccezionali. Il vero esordio è nel 1946 sempre con Castellani (Mio figlio professore), seguito l’ anno successivo da Vivere in pace (Zampa) e la lista non finisce più. Negli anni Cinquanta iniziano così i sodalizi con Monicelli (sedici film fatti insieme, tra cui I soliti ignoti e Speriamo che sia femmina), con Comencini, con Blasetti. La vuole De Sica per Ladri di biciclette (dove inventa il furto andato a male del finale) e Miracolo a Milano. Lavora con Antonioni, con Francesco Rosi, poi con Flaiano alla sceneggiatura di Vacanze romane (di William Wyler con Peck e la Hepburn) senza però essere citata nei titoli; ma è con Luchino Visconti che si instaurerà il rapporto più forte e intenso. Dopo aver tradotto per lui alcuni testi teatrali, inizia a sceneggiare Bellissima (1951) e non lo lascerà più (con l’ eccezione della Caduta degli dei e di Morte a Venezia) fino a L’ innocente (1976). Corriere della Sera.
Uso della lingua
Come abbiamo già fatto notare, la lingua italiana ama le espressioni metaforiche. Qui segnaliamo andare in porto, che significa realizzare, gettare il seme e dare frutti.