Lo Slow Food lancia video-museo della memoria gastronomica

La migliore scuola di cucina? La nonna.
Per imparare le tradizioni basta saper ascoltare. È in buona sostanza questo il messaggio che vuole lanciare “Slow Food” in occasione del Salone del Gusto, che si svolgerà dal 21 al 25 ottobre a Torino. L’evento avrà luogo in concomitanza con Terra Madre, la rete che si batte per una produzione alimentare locale, sostenibile e in equilibrio con il pianeta. Carlo Petrini, patron di “Slow Food”, vuole realizzare un progetto ambizioso: consegnare l’anno prossimo 1000 telecamere per filmare le “nonne” in cucina e in questo modo salvare per le future generazioni il patrimonio culturale della cucina locale. Con il materiale raccolto  Petrini vuole creare il “Granaio della Memoria” un video- museo della memoria gastronomica, un modello per ora italiano di un progetto molto più ambizioso che nascerà all’interno della facoltà di Scienze Gastronomiche dell’Università di Pollenzo, in provincia di Cuneo «Nel corso dell’anno accademico, che sta per cominciare, gli studenti organizzati in piccoli gruppi di 3-4 unità andranno in giro per il mondo a registrare con la telecamera le voci e le parole, a riprendere i rituali dei più diversi popoli della terra» . Il Messaggero.it

Uso della lingua

in buona sostanza: significa “in definitiva”, “insomma” o “in poche parole”.
riprendere: filmare

Per avere un’idea di che cosa si intende per tradizone orale, ascoltate cosa ci insegna oggi Nonna Stella alla sua diciottesima lezione di cucina nel video prodotto da suo nipote.

“Alien” di Giovanni Allevi

Il 28 prossimo esce il nuovo album di Giovanni Allevi, “Alien”. “Mi sono messo a nudo, ho accettato la mia vulnerabilità, non ho avuto paura delle mie insicurezze e fragilità, e tutto questo è confluito nella musica. La vera natura dell’essere umano è l’imperfezione”, dice l’autore in un’intervista alla Stampa.
Allevi giura di non aver mai cantato (“neanche sotto la doccia. Sono intonato, ma non mi viene niente”) e non esclude, prima o poi, di cimentarsi nella canzone tradizionale. Per ora si sente “Alien”: “Senza presunzione, sono così. Mi sento fuori luogo in questa realtà che ci vuole perfetti, impeccabili e forti. Mi sento impacciato, timido, vulnerabile, davvero un alieno”. Certo che poi, visto alle prese con tre orchestre da dirigere all’Arena di Verona, così vulnerabile non sembrava… “Ho un aspetto dannato che mi permette di affrontare queste prove”.

Il 27 Allevi terrà un concerto a Lugano. Il 17 ottobre, prima esecuzione di “Alien” a Los Angeles, seguita il 20 novembre da una seconda a Tokio (“Due luoghi dove ho raccolto successo”). Per tornare al dunque, lei si ritiene un musicista pop? “Nella composizione resto rigorosamente classico, ma i contenuti sono presi dal mondo contemporaneo. C’è nelle melodie il mondo pop-rock”. Fra le sue passioni pop, i Bee Gees, Michael Jackson ma anche Jovanotti: “Nel 2002 sono stato suo pianista e arrangiatore, conosco a memoria 44 sue canzoni”. La Stampa.

Uso della lingua

mettersi a nudo: svelarsi, far conoscere di sé anche quel che è nascosto.
sentirsi fuori luogo: sentirsi a disagio, non nel luogo giusto.
alle prese: essere alle prese con: doversi confrontare con.

Grandi scrittori: Italo Calvino

Il 19 settembre 1985, venticinque anni fa esatti, moriva Italo Calvino, lo scrittore italiano forse più conosciuto nel mondo. La sua narrativa era ispirata alla letteratura popolare e soprattutto al mondo delle fiabe. Stava preparando le “Lezioni americane” che doveva presentare a Harvard in autunno e che furono pubblicate postume con il titolo “Six memos for the next Millennium“.
Pietro Citati, scrittore e critico letterario, nonché amico di Calvino, lo ricorda in un’intervista a Repubblica. ” Nel corso della nostra amicizia, ho assistito ad un progressivo cambiamento da un carattere spiritoso e autoironico ad una dimensione riflessiva, taciturna, isolata. Pensando all’eredità lasciata da Calvino, Citati dice non pensa che lascerà un segno forte: amava troppo le cose modeste. Il suo segno, dunque, è invisibile, sotterraneo. Indefinito. Italo rifiutava persino l’appellativo di intellettuale. Negli ultimi anni di vita, riferendosi alla militanza nel Pci, da cui uscì nel 1957, diceva di aver perso tempo in sciocchezze giovanili. Non credeva nell’impegno, al contrario, si teneva ben lontano dalle questioni politiche.

Fu Pietro Citati a far conoscere a Italo Calvino  Roccamare, vicino a Castiglione della Pescaia, il luogo dove il signor Palomar, il suo celebre personaggio e alter-ego, osserva le onde del mare. E Calvino si innamorò di questo borgo maremmano che, il giorno del funerale, lo salutò con un manifesto in cui si leggeva: “La terra di Palomar, col suo mare, le sue spiagge, le sue onde, i suoi boschi, i suoi silenzi, così meravigliosamente cantati dal Maestro rende l’ultimo, sincero, affettuoso, sentito omaggio a Italo Calvino”. Repubblica.

Uso della lingua
narrativa: genere letterario che comprende romanzi e racconti (work of fiction) 
segno: impronta (mark of the artist).
militanza nel Pci: Calvino  era stato militante nel Partito Comunista Italiano.
borgo maremmano: piccolo paese della Maremma toscana.

Cellulare, gli italiani prefersicono il vecchio drin

Il suono dei telefoni old style dilaga sui telefonini al posto delle melodie. Ecco perché il “DRIN” il classico squillo anni 60 è diventato la suoneria più scelta, in barba alle true tones.  L’ultimo successo di Lady Gaga, il “vergogna” per la Nazionale di calcio eliminata ai Mondiali, la suoneria a ultrasuoni che gli adulti non sentono e quelle curative sperimentate dai giapponesi. Quale pensate sia la suoneria più gettonata? Il vecchio, caro,  “drin“. Agli sgoccioli del 2010, la stragrande maggioranza degli utenti opta per lo squillo vecchio stile, quello che riproduce l’inconfondibile “drin” dei telefoni degli anni 60. Non ci credete? Provate a far squillare un telefono con il classico “drin” in un open space lavorativo o in fila alle poste. Vedrete decine di persone cercare il proprio cellulare. Segno che hanno scelto anche loro proprio quella suoneria. Il vecchio “drin” è  anche un suono educato ed elegante. Va bene per il manager e per la casalinga, per lo studente e per il pensionato. Non ultimo, “drin” è il suono che ricorda casa, il telefono fisso e le buone maniere. Repubblica

Uso della lingua

in barba a: a dispetto di. Farla in barba a qualcuno significa anche “imbrogliare”.
gettonata: popolare, richiesta.
drin: una parola che ricorda un suono è una parola onomatopeica. In questo caso il suono è quello di un campanello
agli sgoccioli: significa alla fine
old style, true tones, open space, manager: notare la frequenza di anglicismi.

Alberto Moravia moriva il 20 settembre 1990 e in questi giorni molti giornali lo ricordano. Lietta Tornabuoni ne fa un bel ritratto sulla Stampa: “Cugino degli antifascisti fratelli Rosselli uccisi in Francia dalla polizia fascista … Grande viaggiatore cosmopolita (fra tutti gli scrittori italiani sedotti dal mito americano, ad esempio Cesare Pavese o Elio Vittorini, l’unico ad andare negli Stati Uniti sotto il fascismo fu lui). Molto premiato, e posto all’indice dal Vaticano. Fedele alle idee politiche di sinistra che aveva sempre avuto, … deputato indipendente al Parlamento europeo …, antinuclearista.
Lavoratore operoso, assai severo con se stesso. Capace di intuizioni profetiche (“L’Iran è forse il Paese più fanatico non dell’Asia, ma del mondo intero”) …
Moravia amava molto il cinema. Per L’Espresso scrisse oltre duemila articoli di critica cinematografica, dai suoi romanzi vennero tratti almeno venti film. … Gli piacevano gli animali (“una attrazione oscura, affettuosa”), il mare delle estati a Sabaudia, gli abiti. Si vestiva con molta cura, da studente anglosassone in tweed, velluto a coste, colori squillanti bellissimi. Nel mondo della cultura, specialmente romana, era un punto di riferimento, gli si riconosceva l’autorità di massimo scrittore del Novecento, di intellettuale impegnato socialmente rilevante, e nello stesso tempo era considerato come un fanciullo avido di vita. La Stampa.

Uso della lingua
porre all’indice: o, più spesso, mettere all’indice, significa proibire, condannare

Sognando l’Italia, l’odissea filmata degli immigrati clandestini

Dopo il Festival di Venezia un nuovo film sta girando ora in Italia, Un film che non cerca di vincere ma solo di convincere.
Si tratta di un video sconvolgente presentato al teatro Studio di via Rivoli, a Milano, dalla ong Naga, che si occupa di fornire assistenza medica gratuita agli immigrati non legalizzati nel nostro Paese. Nei giorni successivi gli organizzatori della proiezione hanno postato “Wanted but not Welcome” su YouTube. A nostra volta mettiamo a disposizione il filmato, al fine di renderlo ancora più visibile. (GUARDA IL VIDEO) Le immagini che compongono questo breve film, sono una testimonianza diretta e in prima persona dell’odissea vissuta dagli immigrati clandestini. Per pochi minuti, ci ritroviamo sul camion che solcano le sabbie del deserto libico; a bordo dei barconi stipati di passeggeri e taniche di acqua e di nafta; nei luridi interni dei Cie, dove le nostre autorità di pubblica sicurezza proibiscono l’ingresso ai media; infine davanti allo spettacolo della morte solitaria dei migranti, monito a quanti continuano a tentare quella via di salvezza. Soprattutto, “Wanted but not Welcome” documenta un crimine contro l’umanità. Seppure non è un crimine penalmente perseguibile, è un crimine morale incancellabile. Tra l’esplosione di gioia dei migranti, che nell’imminenza dello sbarco si radono l’uno con l’altro, si fanno belli per l’Italia, e le successive immagini della reclusione, della cacciata e della morte, c’è un abisso morale che non si può colmare. “Wanted but not Welcome” è un silenzioso devastante atto d’accusa. Gli imputati siamo noi. Repubblica.it
Uso della lingua
ong: è l’acronimo italiano di Organizazione non governativa.
postato: notare l’uso introdotto nella lingua italiana di termini inglesi legati all’uso di internet. To post diventa “postare”.
Odissea: È il romanzo epico di Omero che descrive il viaggio di Ulisse. In italiano si usa questo termine per significare un percorso infinito e pieno di ostacoli.
Cie: È l’acronimo  di  Centri di Identificazione e di Espulsione. Leggere sull’argomento l’articolo di Repubblica.

Che cosa è successo il XX settembre?

Il XX settembre 1870 per Italia è la data di un evento storico famoso, “la breccia di Porta Pia”. Oggi, 140 dopo si commemora questo importante evento, e alcuni giornalisti dell’Espresso hanno intervistato dei passanti,  proprio nel luogo, Porta Pia a Roma, dove il fatto ebbe luogo, ma di cosa fosse successo nel 1870 e della ‘breccia‘ pochi sembrano ricordarsi.

E chi sia e che ci faccia lì quel bersagliere di bronzo che 80 anni fa Mussolini fece mettere su un piedistallo di marmo davanti alla Porta disegnata da Michelangelo, anche questo nessuno lo sa. Ma il bersagliere di lassù ne ha viste di tutti i colori e non si stupisce né si offende se poco rimane nella memoria dei romani di quell’impresa che ha riportato la città eterna in Italia, Roma agli italiani. 
Finalmente, qualcuno la risposta la sa. “Certo che me lo ricordo anche se naturalmente non c’ero! Data importantissima, i bersaglieri sono entrati e hanno posto fine al potere temporale del papa”, spiega una signora. Che poi è avvocato consulente del Comune di Roma. L’Espresso

Uso della lingua
XX settembre: questa data (20 settembre) è scritta con il numero ordinale perchè la gente la ricorda più come il nome di una strada (Via XX settembre) presente in moltissime città d’Italia che come un evento storico.

Ne ha viste di tutti i colori: significa che ha visto ogni genere di cosa.
non si stupisce né si offende: il tono dell’articolo è ironico e scherzoso. Il giornalista ride bonariamente della gente che non conosce un fatto così  famoso.

Gucci sfila on line

Il 22 settembre, in contemporanea con la sfilata milanese di Gucci, lo storico marchio fiorentino (di Firenze), sarà, infatti, possibile seguire in diretta su Internet la presentazione della collezione donna primavera/estate 2011 di Frida Giannini.

“L’E-vento Gucci Connect offrirà ai partecipanti virtuali gli stessi benefici degli ospiti presenti fisicamente, con una presentazione in diretta dalla passerella, posti a sedere virtuali con video delle webcam proiettati e condivisi presso lo spazio sfilata e la possibilità di usufruire delle funzionalità dei social network – si legge, in una nota – Attraverso la condivisione delle webcam di Gucci Connect, gli ospiti virtuali saranno seduti accanto a stampa e buyers provenienti da tutto il mondo, gli stessi che abitualmente partecipano alle sfilate di New York, Londra, Milano e Parigi”.
Per seguire lo show è innanzitutto necessario registrarsi. I moduli di iscrizione saranno disponibili a partire da domani su gucciconnect.com. La Stampa.

Uso della lingua
Si notino i termini e le espressioni pertinenti al mondo della moda: sfilata, fashion show; collezione donna, la serie di abiti femminili proposti, passerella, la pedana su cui sfilano le modelle.

Sfida italiana per l’auto elettrica

È una grande sfida quella che l’Italia ha lanciato al mondo: un’alleanza della ricerca e dell’industria per creare l’auto elettrica italiana. Per la prima volta le industrie automobilistiche, imprese di componentistica, Università e centri di ricerca si mettono insieme per “fare sistema” e vincere la sfida della mobilità sostenibile. Un piano ambizioso che vede schierate le eccellenze del Made in Italy nell’innovazione e nella ricerca: da Fiat a Ferrari, da Brembo a Piaggio a Pininfarina a Dallara, fino a Eni ed Enel.
Pininfarina ha già sviluppato un prototipo di auto elettrica, il Centro ricerche Fiat studia da tempo la mobilità urbana sostenibile e a Milano la municipalizzata (controllata dal comune) A2A ha siglato un accordo con Renault per promuovere le vetture a impatto zero che prevede l’installazione di 270 colonnine per la ricarica. L’idea adesso è quella di trovare un punto di incontro tra le diverse iniziative, stabilire le priorità e presentare a Bruxelles progetti concreti per avere più facile accesso ai fondi. A farlo saranno le aziende, a cui poi spetterà il compito di sviluppare i progetti. … L’iniziativa coinvolge anche 17 tra Università e centri di ricerca: “Vogliamo creare una cornice di riferimento affinché i corsi universitari e la ricerca si orientino verso obiettivi condivisi dalle imprese. Credo che in questo modo il sistema possa prendere coscienza delle sue potenzialità” afferma Sciolari, direttore di Assoknowledge, l’associazione di Confindustria che insieme all’Ata, l’Associazione Tecnica dell’Automobile, ha promosso l’iniziativa. Corriere della Sera.

Uso della lingua
Questo articolo è ricco di termini ed espressioni pertinenti al mondo del business. Ne elenchiamo alcuni: “fare sistema“, fare un’alleanza e collaborare in un progetto; “mobilità sostenibile” oppure “trasporto verde”, significa usare mezzi di trasporto che non danneggiano l’ambiente, che abbiano un “impatto zero” dal punto di vista ecologico; “siglare un accordo“, raggiungere un’intesa.

La gara più dura del mondo

“Lo scambio è fatica-bellezza. Dura, difficile, non impossibile. E splendida”, dice Roberta Peron, 35 anni, di Schio (Vicenza). Parla della gara di endurance trail, la corsa per i monti più dura al mondo. … C’è un tempo limite, sette giorni. Si parte da Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, alle 10 del 12 settembre, si torna alle 16 di sabato prossimo, sempre a Courmayeur. Roberta è con altri tre compagni, nessun atleta, gente abituata a camminare in montagna. Sicura che si può? “Sì, a patto che si sia allenati. I nemici sono la fatica e il sonno. Noi abbiamo dormito dalle 3 alle 4 ore, ma con un po’ di esperienza, di tattica, insomma, si può arrivare a 5-6″.
I 346 “maratoneti del cielo” sfioreranno i piedi dei giganti alpini, dal Bianco al Rosa, dal Gran Paradiso al Cervino. Di qui il nome della gara: “Tour des Géants”. Fra i concorrenti ci sono anche quattro componenti della squadra femminile nipponica di sci di fondo. “Allenamento in quota”, dicono.
E ci sono anche due grandi alpinisti, il britannico Stevie Haston, uno dei più bravi climber al mondo e l’himalaista Abele Blanc, valdostano (della Valle d’Aosta). Entrambi non giurano di arrivare in fondo. Blanc, che è arrivato in vetta a 13 dei 14 Ottomila della Terra, è entusiasta: “Sono felice di vedere realizzata un’idea che avevo nel cuore da molti anni”. Haston: “Non aspettatemi al traguardo, non posso garantire di tagliarlo, ma questa è un’occasione per vedere la Valle d’Aosta da altra angolatura”. La Stampa.

Uso della lingua
a patto che: provided that. Richiede il congiuntivo
Ottomila: è una metafora. A che cosa si riferisce?
tagliare il traguardo: arrivare alla fine di una gara
Si noti la presenza, sempre più massiccia ora nella lingua italiana, di vocaboli inglesi
Questo articolo è utile per arricchire il proprio vocabolario di termini relativi alle competizioni sportive.