Baby brunch, domenica a tavola coi figli

Grande revival in Italia della domenica in famiglia.  Su iniziativa di alcuni grandi chef nasce il baby brunch. Si moltiplicano le proposte di buffet a misura di bambino studiati da chef famosi: da La Mantia a Colonna, menu dedicati ai piccoli. Siamo a Roma, dove basta na’ padella e un par de posate nuove, perciò non lo chiamiamo brunch, semmai chiamiamolo alla romana er «brancee». E mentre i genitori «branciano», i figli se ne stanno per conto loro a gustarsi il «sano pranzo della festa, come quello di una volta».

I bambini apprezzano? «Quando li vedi» dice Filippo La Mantia, «con le tracce di sughetto sulle guance e le coscette di pollo alla pizzaiola in mano, l’obiettivo è raggiunto. Da lui «si brancia» dalle 12.30 alle 15.30, insieme a mamma e papà. «So’ 25 anni che me li coltivo questi marmocchi». In che senso? «Beh, i miei attuali clienti da ragazzini venivano coi genitori. E guardate che, se si vuol fare la guerra a zio Mac, il re degli hamburger, un po’ te li devi viziare i futuri clienti…qui da me, niente hot-dog e succo d’acero; ci teniamo, eccome, all’educazione alimentare. Qui si mangia il pranzo romano della domenica in uno spazio di mille metri quadri: dalle polpette al sugo alle spuntature di maiale, dai saltimbocca alla romana a un mondo di insalate.
Il Corriere

Uso della lingua

un par, na’, er, so’: in dialetto romano un par significa “un paio”, er  significa “il”. Molte parole si troncano come na’ “una” e so’ “sono”. 
Per conto loro: da soli.

Italia, infedeltà coniugali in aumento

In materia di «corna» l’Italia è in linea con i paesi del nord Europa. Cresce, infatti, anche da noi il numero degli adulteri. E sta spopolando anche in Italia un sito per traditori che attualmente, soltanto nel nostro Paese, conta oltre 90 mila iscritti. La città dove si tradisce di più è Milano, seguita a ruota da Roma. A fotografare i nuovi costumi delle coppie Made in Italy è l’Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami). Gli uomini detengono ancora il primato in tema di infedeltà coniugale ma sono tallonati dalle donne: se il 55% dei mariti ha tradito almeno una volta, lo ha fatto anche il 45% delle mogli. Nel 70% dei casi si tratta di scappatelle, nel restante 30% di relazioni stabili. «Nel 50% dei casi le corna sono tuttavia tollerate». Esiste anche un identikit del fedifrago.  L’età media del traditore si è elevata di molto: la media tra uomini e donne è di 44 anni. I più inclini in assoluto a tradire il coniuge sono però i maschi cinquantenni, prigionieri della sindrome di Peter Pan.  Anche l’età delle donne infedeli però si è alzata di molto: oramai tradiscono anche le nonne con uomini più giovani.  Infine, secondo uno studio uno studio di Katoshi Kanazawa, psicologo dell’evoluzione i traditori sarebbero più stupidi della media e più inaffidabili nell’ambito lavorativo perchè troppo distratti dai loro «love affair» Il Messaggero.it 

Uso della lingua
corna: mettere o fare le corna significa tradire il proprio partner. 
spopolare: attirare a sé molta gente; ottenere un enorme successo.
A ruota: a distanza di ruota, cioè a poca distanza.
tallonati:inseguiti da vicino. Tallonare: stare alle calcagna.

             

Immigrati in Italia, un quarto vive in Lombardia

L’Italia sta cambiando. Il fenomeno è dovuto al continuo flusso di immigrati extracomunitari e alla loro graduale integrazione nel contesto sociale del paese.  Secondo il rapporto Caritas del 2010, in 20 anni, gli immigrati regolari in Italia sono aumentati di 10 volte: erano mezzo milione nel 1990, sfiorano i 5 milioni nel 2010  (7% dei residenti). Di questi, il 10% sono in Emilia Romagna, Lombardia e Umbria. Oltre un ottavo degli immigrati, quasi 600 mila, sono di seconda generazione. Un immigrato su quattro vive in Lombardia (982.225; 23,2%). Roma (405.657) perde il record di provincia col più alto numero di immigrati a vantaggio di Milano (407.191).  La comunità più numerosa si conferma quella romena (21%), segue l’albanese (11%), la marocchina (10,2%). 
Sfortunatamente a causa della crisi economica insieme al numero degli immigrati sono aumentate le reazioni negative degli italiani nei loro confronti. Sempre di più si parla di paura, e si assiste ad episodi  di discriminazione e di razzismo.
Secondo Eurostat per limitare il fenomeno dei flussi migratori clandestini è necessario regolarizzare l’immigrazione, ma non si può fare a meno degli immigrati, perché con  un “immigrazione zero” l’Italia in mezzo secolo perderebbe un sesto della sua popolazione. 
Uso della lingua
Extracomunitario: individuo che non appartiene all comunità europea
nei loro confronti: verso gli immigrati 
fare a meno: fare senza, rinunciare 

Avanzi da gourmet

A chiudere il Salone del Gusto è stata una “cena degli avanzi“, come quelle di una volta, le sere dopo la festa. Non è un caso perché davvero quello di quest’anno è stato il salone di cui non si butta via niente. Non gli stand, costruiti solo con legno e carta, che verranno riutilizzati appena chiusa la manifestazione. E non i cibi: perché gli avanzi, rimasti nelle cucine delle centinaia di laboratori del gusto, sono finiti nelle mani di un manipolo di cuochi, stellati e no, che, sul momento, nel Teatro del Gusto allestito all’interno della Fiera, come in una grande jam session, ne hanno ricavato piatti golosi.
Un’idea che spiega meglio di tanti discorsi la filosofia dell’ottava edizione del Salone, che ha sancito la definitiva alleanza tra golosi e contadini. “In cucina, anche nell’alta cucina, è finito il tempo dell’estetica ed è arrivato quello dell’etica, del rispetto dei prodotti e di chi li lavora”, diceva ieri il modenese Massimo Bottura, forse il più famoso chef d’Italia. E riciclare gli avanzi del nostro cibo rischia di diventare più importante che farlo con la plastica o il vetro, se si considerano le cifre dello spreco di nutrimento che ogni giorno si perpetra sulla Terra.
“Un tempo non accadeva” dice Carlo Petrini, il leader di Slow Food che ha voluto la cena degli avanzi come ultimo capitolo di questa edizione e come prima pagina della prossima. “Anzi – continua – in Italia ci sono molte ricette nate dal riuso e dal riciclo. Nate dal saper fare di persone che, per nutrire la famiglia, da quello che avevano hanno creato grandi piatti … Ricette che ci insegnano il valore del risparmio e il rispetto per il cibo. Perché il cibo ha un valore. Se si capisse, non ne butteremmo via così tanto”. La Repubblica.

Uso della lingua
cuoco stellato: a cui è stata attribuita una o più stelle dalla guida Michelin.

Stupidario giornalistico

Il settimanale Panorama ha compilato un elenco dei luoghi comuni più diffusi sulle pagine dei giornali di questi giorni. Ecco qualche esempio:
Colpo di scena: svolta nelle indagini in seguito alla scoperta di nuovi elementi o di nuove rivelazioni.
Dossier: una cartellina (o un file) contenente informazioni che screditerebbero un personaggio pubblico.
Dossieraggio: quando un cronista cerca a 360 gradi, interpellando varie fonti, informazioni su un personaggio pubblico per confezionare un servizio.
Killeraggio: termine con un’accezione negativa che indica una serie di articoli incentrati su un personaggio pubblico, con lo scopo di screditarlo.
Due pesi due misure: espressione con la quale si esprime quella frustrazione di una parte culturale del paese costantemente denigrata dall’altra.
Segugi: sinonimo di cronisti. Panorama.

Vestivamo alla 007

Dalla moda, al cinema, dai libri al make up. Il must per l’inverno è prendere ispirazione dagli agenti segreti.
Tutto è
incominciato con una storia di cronaca. Era dai tempi della Guerra Fredda che non si sentiva parlare di scambi di spie. Invece il caso di Anya Kushchenko anglesizzata in Anna Chapman, spia russa molto sexy e molto chiacchierata,  è stata la saga dell’estate. Il cinema ha colto la palla al balzoNelle sale stanno per uscire due pellicole: “Salt” con Angelina Jolie e “Fair Game” con Naomi Watts e Sean Penn. Ma anche  la letteratura non sta a guardare. Il romanzo  della spagnola Maria Duenas “La notte ha cambiato rumore” e il nuovo romanzo di Frederick Forsyth “Il Cobra”, sono già un successo.  Così anche la moda, si è voluta adeguare. La nuova collezione di Hermès è ispirata al telefilm degli anni Sessanta “Agente Speciale” dove il protagonista indossava sempre la bombetta e l’ombrello. Mentre il mito di 007  e di “Operazione Goldfinger” rivive in Balmain. Il modello KGB in “La spia che venne dal freddo” si ritrova in Martin MargielaMax Mara. Come da copione non potevano mancare le sexy spy alla Emanuelle Seigner in “Frantic”. Se ne impossessano Blumarine e Krizia con magnifici trench di pelle, cappotti d’angora lavorati e lunghe cuissardes. Giorgio Armani propone una nuova  linea cosmetica chiamata “Eyes to Kill” (occhi che uccidono) e infine Giambattista Valli manda in passerella un lungo abito in tulle stretch dalle trasparenze assolute per ricordare l’immortale Mata Hari.

LEspresso

Uso della lingua

chiacchierata: essere oggetto di chiacchiere / pettegolezz.
cogliere la palla al balzo: significa cogliere l’occasione propizia.
Non sta a guardare:non rimane passiva.
Come da copione: come previsto, in modo scontato.

Lavazza lancia il calendario del “latin lover”

La Lavazza venne fondata da Luigi, che nel 1894 rilevò una drogheria nel cuore di Torino. L’idea del calendario pubblicitario è nata nel 1993 e, in questi 19 anni, si sono alternati dietro all’obiettivo fotografi d’eccellenza. Il Calendario Lavazza è tradizionalmente dedicato al costume nazionale e cosa c’è di più nazionale del tema del latin lover scelto per il calendario del 2011L’idea è venuta al fotografo texano Mark Seliger, che lo ha intitolato, manco a dirlo, «Falling in Love in Italy», tiratura 40 mila copie, progetto creativo dell’Armando Testa. Il dio dell’amore, subito in copertina, con le sue belle alucce mentre si fa una tazzina al bar prima di mettersi in pista, si chiama Bill Gentle.  Un modello molto diverso dal Baptiste Giabiconi nudo e con i tacchi a spillo scelto per il calendario 2011 della Pirelli. Pur nella diversità quello che appare chiaro  è che il protagonista maschio si stia imperiosamente affiancando a pupe e veline, probabilmente per avvenuta saturazione del soggetto. La Stampa

Uso della lingua
Rilevare: sinonimo di comprare o acquisire.
manco a dirlo: espressione colloquiale che significa “non vale neanche la pena di dirlo” e cioè “naturalmente”.
Mettersi in pista:
letteralmente partire per una gara, ma si sua anche per dire “incominciare un’attività”.

Dive – Donne del cinema italiano

In questo mese di ottobre, che è un po’ il mese del cinema per la città di Roma, e che porterà al grande festival del cinema (dal 28 ottobre), arriva un altro evento: un omaggio per il nostro cinema che ci ha fatto conoscere nel mondo, attraverso le sue protagoniste femminili. I volti delle dive, dal cinema muto ai nostri giorni, diventano un evento grazie alle fotografie conservate presso gli archivi del Centro Sperimentale e della Cineteca Nazionale nella mostra: “Dive – Donne del cinema italiano“.
Le fotografie presentate ed elegantemente impaginate, appaiono vive e vicine come non mai, grazie alla particolare tecnica di stampa utilizzata, su materiale trasparente di grande formato. La sensazione che il movimento cinematografico delle scene sia stato fermato solo per un attimo e che debba riprendere da un secondo all’altro è sempre presente e costituisce l’aspetto dinamico dell’esposizione.
Sono 52 le Dive e le interpreti cui la mostra rende omaggio, dal cinema muto a quello contemporaneo, da Francesca Bertini e Eleonora Duse, a Monica Bellucci passando naturalmente dai nomi più conosciuti nel mondo come Loren e la Lollobrigida.
La mostra si articola in 6 sezioni corrispondenti a periodi storici e correnti: il cinema muto, il Ventennio, il Neorealismo, la ricostruzione e il boom economico, gli anni ’70-’80 e il cinema contemporaneo.
La mostra, resterà aperta gratuitamente al pubblico presso la sede del Centro Sperimentale, in Via Tuscolana 1524, a Roma fino al 5 novembre 2010. L’Unità.

Uso della lingua
Il Ventennio: si riferisce ai 20 anni (1922-1945) in cui l’Italia è stata dominata dal Fascismo.

 

Benvenuti al Sud

Se un film italiano, strapazzato dai critici, incassa quattro milioni nel primo weekend di programmazione sta succedendo qualcosa. Forse questo: ci vergogniamo ad ammetterlo, ma in Italia siamo un po’ stanchi di litigare. Il film è “Benvenuti al Sud” del regista Luca Miniero. … La storia è semplice, quasi banale. Il direttore di un ufficio postale brianzolo (un’area vicino a Milano), farcito di pregiudizi contro gli italiani del Sud, viene trasferito per punizione in provincia di Salerno, nel Cilento. Parte con giubbotto anti-proiettile, crema solare protezione 50 e moglie in lacrime. Arrivato a destinazione ci mette poco ad accorgersi che l’inferno è piuttosto paradisiaco. I luoghi sono belli, i sapori forti, i profumi piacevoli e i sottoposti lo accolgono con affetto. Quando dovrà partire, l’esule brianzolo sarà più triste di quand’è arrivato.

Tutto qui: eppure è una storia che piace. Sarà perché gli attori parlano invece di urlare, come accade di solito nei film italiani? Sarà perché il cinema nazionale, per una volta, si occupa di un tema diverso dalla famiglia? Certo, il successo di “Benvenuti al Sud” è dovuto anche a questi fattori. Ma c’è di più. C’è un’aria di riconciliazione nazionale che scivola dentro il film come un balsamo leggero … Certo, c’è un po’ di retorica e ci sono molte semplificazioni, ma un film non è il giudizio universale. Se vuole parlare di sentimenti e non di camorra è libero di farlo. Al Sud ci sono gli uni e l’altra. Solo che di quest’ultima, al Nord, ci ricordiamo sempre. Dei primi, molto meno. “Benvenuti al Sud” è stato girato nel 2009 a Santa Maria di Castellabate. Il sindaco del paese vicino, Pollica, si chiamava Angelo Vassallo ed è stato assassinato il 6 settembre scorso. Il film è dedicato a lui. Ben fatto. Beppe Severgnini sul Corriere della Sera.

Il “Dito” di Catelan a Piazza Affari a Milano, sta o va?

L.O.V.E.di Maurizio Cattelan è una statua di marmo alta 11 metri.  L’artista l’ha concepita per piazza Affari, un gestaccio in faccia al Palazzo della Borsa, un enorme dito medio rivolto al tempio della finanza. La sfacciata installazione era prevista davanti al Palazzo della Borsa fino al 24 ottobre. Ora Cattelan attende la decisione  del sindaco Letizia Moratti sul futuro dell’opera: conservarla lì, nella piazza per cui è stata concepita, oppure restituirla all’artista padovano? L’assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, pensa che Milano non possa perdere un’occasione del genere .
Anche la Moratti sembra favorevole «Si tratta di un’opera coraggiosa», ha detto , un’installazione che «sta suscitando grande curiosità e un ottimo successo tra milanesi e turisti. Il giudizio è più che positivo e trattandosi di una piazza pubblica non possiamo non tenere in considerazione il parere dei cittadini».E Cattelan, da New York, si è detto pronto a valutare un eventuale regalo o la cessione della statua al Comune di Milano se questo approvasse la sua esposizione permanente.
Corriere.it

Uso della lingua
 
gestaccio: un gesto volgare

Giunta, organo di governo del Comune,  presieduta dal Sindaco.
si è detto pronto: ha detto di essere pronto