La bontà insensata, il segreto degli uomini giusti

E’ il titolo di un libro di Gabriele Nissim, edito da Mondadori, presentato la scorsa settimana in occasione della Giornata della Memoria, che si celebra il 27 gennaio. Alla “banalità del male” si può solo opporre la “bontà insensata”: il bel libro di Gabriele Nissim si propone quasi come il complemento e il completamento della riflessione di Hannah Arendt sulla Shoah.  “Bontà insensata” è espressione coniata da Vasilij Grossman, e proprio con Grossman, la Arendt e il giudice Moshe Bejski, il fondatore del Giardino dei Giusti di Gerusalemme… Nissim dialoga per l’intero libro, fornendo al lettore la spiegazione teorica della sua grande realizzazione: il Giardino dei Giusti di Milano e il Comitato per la Foresta dei Giusti.
“I giusti”, spiega Nissim, “sono coloro che, potendo salvare una vita, hanno scelto di farlo: innanzitutto per rispetto verso se stessi, per affermare la dignità dell’umano, il loro essere persone di fronte alle forze del male, perché un’azione giusta può cambiare l’intera esistenza di un essere umano”. La Stampa.

Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele, di Giulio Meotti (Lindau), bel libro di un altro giusto. Dal 1993, con l’inizio del processo di pace, a oggi sono stati 1.723 i civili uccisi in Israele in attentati terroristici. Meotti ha compilato con acribia medievale un vero e proprio martirologio: l’elenco delle vittime israeliane del terrorismo, un elenco di storie e di nomi con i ricordi degli amici e dei parenti sopravissuti. In America il libro di Meotti è uscito recentemente con il titolo A New Shoah (Encounters Books). Il Foglio.

Uso della lingua
acribia: è un termine dotto che deriva dal greco. Significa grande accuratezza.
martirologio: anche questo è un termine dotto di derivazione greca. Il martirologio era un libro che raccontava le vite e gli atti dei martiri cristiani.

Le donne in piazza con la sciarpa bianca

Donne in piazza
Una sciarpa bianca, il simbolo della manifestazione
L’Italia reagisce all’appello di Veltroni . Sono le donne per prime a far sentire la loro voce.
La manifestazione di sabato 29 sarà all’insegna dello slogan “Un’altra storia italiana è possibile”.
Alla mobilitazione aderiscono migliaia di donne che rifiutano quello che accade in questi giorni. “Dignità” è la parola d’ordine della mobilitazione di sabato che avrà una regia particolare, non tanto quella di una classica manifestazione, quanto piuttosto di un happening. L’invito è a presentarsi con una sciarpa bianca, in segno di lutto “per lo stato in cui versa il Paese” e con la fotocopia della carta d’identità appuntata sul cappotto. Perché sia evidente che le persone – le donne italiane, in particolare – sono operaie, studentesse, insegnanti, professioniste, disoccupate. Insomma, sono lontane anni luce da quello che pochi immaginano di loro.
“Sentiamo il bisogno – si dice nell’appello – di porre un freno a tutto questo perché alle giovani donne arrivi un messaggio di libertà, di giustizia, di diritto a una vita fatta di scelte consapevoli, di riconoscimento della dignità della loro persona, della loro intelligenza, del loro sentire e delle loro competenze”.  La Repubblica

Uso della lingua

Versare: in questo contesto significa essere, trovarsi

È ora di scendere in piazza

WALTER VELTRONI scrive una lettera che viene pubblicata oggi su la Repubblica. Una lettera che partendo dalle problematiche e dai casi giudiziari che interessano il capo del governo Berlusconi, invita a una decisa presa di posizione del popolo italiano. Ci sembra importante che i nostri lettori siano informati sul grave momento che il nostro paese sta attraversando. La Repubblica
“il momento che vive il paese è tra i più drammatici che l’Italia abbia mai conosciuto. La sensazione di sfarinamento delle regole minime della vita civile, l’arroganza di chi detiene il potere, la delegittimazione intollerabile del prestigio della nazione all’estero (Repubblica) si accompagnano ad una pericolosa sensazione di impotenza e di sfiducia dei cittadini. Un mondo sta finendo, un mondo durato diciassette anni, che ha stravolto il paese senza introdurre una sola modernizzazione.. Oggi l’Italia è un paese stanco, sfibrato, nauseato. E la crisi bussa violentemente alle porte delle famiglie trovando ragazzi imprigionati nella trappola della precarietà, lavoratori in cassa integrazione, piccoli imprenditori schiacciati da burocrazia e stretta creditizia, talenti con la valigia in mano. E, in tutti, una paura nuova per gli italiani. La paura del futuro. Anche gli elettori del centro destra, scrive Veltroni, “sentono un disagio profondo anche se stentano a individuare un’alternativa credibile”. Per questo è il momento “che questo paese faccia sentire la sua voce.  C’è una Italia migliore di quella che domina la vita pubblica. Non un’altra Italia, ma la nazione vera o larga parte di essa. Un’altra Italia, rispetto a quella violenta e inane di oggi. Un paese possibile. Sarebbe allora bello se in uno stesso giorno, in una stessa ora, in tutti gli ottomila comuni italiani, nessuno escluso, i cittadini si riunissero nella piazza centrale, per dire “giriamo pagina, ritroviamo l’Italia”. Una manifestazione civile, non di parte. Senza bandiere, senza comizi che possano dividere. Una grande festa della democrazia italiana. Se a Pieve di Soligo o a Mazara del Vallo,  (sono due comuni all’estremità nord e sud del paese) in quei luoghi meravigliosi che sono le piazze dei comuni italiani, si ritrovassero, come è possibile, milioni di persone, sarebbe anche il modo più bello di celebrare i centocinquanta anni di questo grande paese.
Dimostriamo che c’è un’Italia che ha solo voglia di girare pagina. Dimostriamo che dopo il tempo di Berlusconi inizia il tempo degli italiani. Che vogliono vivere il loro futuro in una comunità solidale, non in un saloon rissoso.
Uso della lingua
sfarinamento: ridurre in povere (come la farina), distruggere. 
cassa integrazione: quando un dipendente riceve un salario ridotto per stare a casa per un certo numero di mesi.Il salario è pagato dal INPS e non dall’azienda. (Qualcosa di simile all’essere “laid off with unemployment benefits in the USA.)

Per capire..

diciassette anni: ci sono stati quattro governi Berlusconi. Il primo governo Berlusconi è nato nel Maggio 1994. Il quarto è quello presente. Gli utimi diciassette anni hanno avuto anche dei  brevi governi intermedi (Cronologia dei governi italiani http://cronologia.leonardo.it/governi2.htm)
Centocinquant’anni: ricordiamo che nel 2011 si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia. Infatti la data ufficiale della nascita dello Stato italiano è il 17 marzo 1861.

Davos, processo all’Italia “Marginale e in declino”

È esplicito il timore che l’Italia  “Paralizzata da Berlusconi”possa diventare la palla al piede dell’Eurozona.
Ecco come è stato diagnosticato a Davos il “caso Italia”.
Michael Elliott, direttore del magazine Time, apre il fuoco: “Contate molto meno di quel che dovreste nell’economia internazionale, i problemi del vostro governo vi precludono di svolgere il ruolo che vi spetta“. L’economista Nouriel Roubini: “Di solito parlo solo di economia ma nel vostro caso il problema del governo è diventato grave, è una vera distrazione che v’impedisce di fare quello che dovreste. Siete di fronte ad accuse di una vera e propria prostituzione di Stato (Rubygate), orge con minorenni, ostruzione alla giustizia. Avete un serio problema di leadership che blocca le riforme necessarie”. Daniel Gros che dirige a Bruxelles il Centre for European Policy Studies, invita a non illudersi sul fatto che l’Italia possa a lungo sottrarsi al destino di Grecia, Portogallo, Irlanda: “La vostra situazione è preoccupante. Siete il paese più direttamente in competizione con la Cina, per la tipologia dei prodotti. Da dieci anni si sa quali riforme andrebbero fatte. Di questo passo l’Italia potrebbe diventare il prossimo grosso problema dell’eurozona”.
Josef Joffe, editore e direttore del giornale tedesco Die Zeit: “Da dieci anni crescete meno della media europea, questo è il problema numero uno”. Segue Matthew Bishop, capo della redazione americana del settimanale The Economist, dice “il paese è rimasto troppo immobile. Le tendenze dell’economia globale rischiano di trasformarvi nell’anello debole dell’Unione europea. Se l’Italia non usa i prossimi cinque anni per un reale cambiamento, vi ritroverete dalla parte perdente dell’eurozona”.
Per finire Bishop lancia la palla nel campo degli italiani: “I gravi reati di cui Silvio Berlusconi è accusato sono ben noti. Ma a voi sta bene lo stesso? E’ questo il governo che volete?” 

Uso della lingua

una palla al piede: la palla di piombo che una volta si legava al piede dei carcerati. L’espressione significa ‘diventare un peso’.
lanciare la palla nel campo di: una metafora che significa passare la mossa all’altro giocatore.

 

Una montagna di sale davanti al Duomo di Milano

 «Per l’Unità d’Italia porto il sale dal Sud al Nord» ha spiegato Mimmo Paladino, l’artista che ha progettato la Montagna del Sale, un immenso vulcano bianco che dal 21 marzo occuperà Piazza Duomo a Milano. Questa ‘imponente installazione – voluta dal Sindaco di Milano, Letizia Moratti – avrà un diametro di circa 30 metri e un’altezza di 20, ricoperta di uno spesso strato di sale, da cui fuoriusciranno trenta sculture (tre cavalli integri e alcuni frammenti di bronzo). La Montagna di Sale  è un’opera che, dietro la sua straordinaria semplicità formale, nasconde una dimensione politica: «in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ho voluto portare il sale dal Sud al Nord», dice Paladino.
I milanesi si imbatteranno in un lavoro che è in grado di sottrarsi a quegli esercizi di stile concettuali, tautologici e criptici che contaminano tante esperienze poetiche attuali. Paladino elabora una rappresentazione che ha una segreta forza evocativa: frequenti i richiami lontani. Assembla barlumi spesso dissonanti, che rinviano alla Grecia. Ma non si fa ingabbiare dentro la prigione dell’anacronismo. Ordini spezzati, lacerti di forme. I cavalli – omaggio al Don Chisciotte di Cervantes – appaiono non nella loro unità, né nella loro interezza, ma come parti di una totalità oramai impossibile: tessere di un mosaico deflagrato. Un segno plastico, capace di imporsi con elegante potenza e, insieme, con immediatezza. Un segno che sa saldare classicità e contemporaneità: gusto per il ritorno sui sentieri della memoria e sensibilità pop. Perché, pur attraversata da riferimenti colti, la Montagna del Sale è innanzitutto questo: un meraviglioso monumento popolare.
Il Corriere.it

Uso della lingua

Notare la ricercatezza del linguaggio del critico d’arte. Alcune volte, come in questo caso, il registro linguistico non è adeguato al contesto di un articolo giornalistico che dovrebbe essere chiaro e informativo.
Alcuni esempi di questa ricercatezza linguistica:
tautologici e criptici: ridondanti e oscuri
lacerti di forme: frammenti di forme

Capitan De Amici

Più di dieci anni fa Marco De Amici decise di investire tutti i suoi averi in un relitto, una goletta russa che si portava dietro una storia sciagurata di miliardari spariti nel nulla e belle amanti in fuga. Era inabissata nel porto di Genova: tre giorni in acqua, sembrava irrecuperabile. Non per lui però, uno che da tempo si è lasciato alle spalle Milano, una famiglia benestante di origine, e che da anni vive in barca nei posti più impensabili del mondo. Così spese fino all’ultimo centesimo in quell’impresa che sapeva di assurdo, coinvolse dei ragazzi all’epoca studenti con la passione per il mare e, lentamente, il veliero Pandora tornò a vivere.

Adesso è la casa di Marco De Amici. “Ho vissuto nelle acque di Grado, poi mi sono spostato ai Caraibi – racconta – poi Rodi e San Vito lo Capo. Gente diversa, barche diverse. E oggi, a cinquantasei anni, sono fermamente convinto che per essere liberi si debba vivere dell’indispensabile”.
Dalle vele allo scafo, tutto è stato eseguito seguendo alla lettera i disegni dell’Architectura Navalis Mercatoria, conservati nell’archivio di san Pietroburgo. È di fabbricazione russa, fatta in Carelia quindici anni fa, e l’ultimo proprietario è sparito a largo di Genova, lasciando il veliero in balia delle onde e la sua amante condannata a una latitanza misteriosa. Barca bella e altera, ha sedotto anche Paolo Virzì, che qui ha girato alcune scene del suo N. (Io e Napoleone). Non solo. De Amici ha messo in piedi un originale progetto di nave scuola e ogni anno porta in barca (gratis, grazie all’associazione Stai, Sail Training Association) studenti da tutta Italia e insegna loro a diventare autentici marinai. Corriere della Sera.

Uso della lingua
sapere di: significa sembrare
alla lettera: letterale, seguendo i disegni punto per punto.
a largo: più comune “al largo”, in mare aperto

Le chiese moderne sono inospitali?

La chiesa di Dio Padre Misericordioso al quartiere Tor Tre Teste di Roma,
progettata dall’architetto Richard Meier

 “Quanto sono inospitali molte chiese moderne!”. In una lectio magistralis alla facoltà di Architettura di Roma, il cardinale Gianfranco Ravasi lancia l’allarme:
“Un’architettura sacra che non sappia parlare correttamente il linguaggio della luce e non sia portatrice di bellezza e di armonia decade automaticamente dalla sua funzione”. Il ministro vaticano della Cultura stigmatizza “l’inospitalità, la dispersione, l’opacità di tante chiese tirate su senza badare alla voce e al silenzio, alla liturgia e all’assemblea, alla visione e all’ascolto, all’ineffabilità e alla comunione”. Chiese nelle quali “ci si trova sperduti come in una sala per congressi, distratti come in un palazzetto dello sport, schiacciati come in uno sferisterio, abbrutiti come in una casa pretenziosa e volgare”.

Un degrado inaccettabile e tanto più grave alla luce del “grande contributo offerto in 20 secoli” dalla cultura cristiana all’architettura. La Stampa.

Uso della lingua
Si noti il linguaggio colto e raffinato dell’articolo, in particolare delle parole del cardinal Ravasi. Abbiamo evidenziato alcuni termini ed espressioni ricercati e metaforici.
Sferisterio è un campo da gioco.

I 10 film italiani più visti

Dopo aver parlato dei film che hanno fatto l’Italia, può interessare sapere quali film italiani hanno ricevuto in assoluto i maggiori incassi nel nostro paese. Da questo articolo risulta che i dieci film italiani che hanno incassato di più, sono tutti all’insegna della comicità o dell’umorismo

ECCO LA NUOVA CLASSIFICA DEGLI INCASSI DEI FILM ITALIANI 

Checco Zalone il protagonista del film ‘Che bella giornata’

1. ‘Che bella giornata’ di Gennaro Nunziante
2. ‘La vita e’ bella’ di Roberto Benigni
3. ‘Benvenuti al Sud’ di Luca Miniero
4. ‘Chiedimi se sono felice’ con Aldo Giovanni e Giacomo.
5. ‘Natale sul Nilo’ di Neri Parenti
6. ‘Il ciclone’ di Leonardo Pieraccioni
7.’Pinocchio’ di Roberto Benigni
8. ‘Fuochi d’artificio’ di Leonardo Pieraccioni
9. ‘Il paradiso all’improvviso’ di Leonardo
    Pieraccioni

10 ‘Natale a Rio’ di Neri Parenti.  L’Unità

Il primo  in classifica, è ‘Che bella giornata’, il cui successo inaspettato si spiega secondo il Mereghetti per la comicita’ del protagonista, Checco Zalone, una comicità familiare che non spaventa. Che bella giornata non fa paura a nessuno. Anzi, finisce per consolare: lui è decisamente peggio di me! si dice lo spettatore. Un successo di queste proporzioni non se lo aspettava nessuno, 31 milioni e mezzo di spettatori in soli 11 giorni!  la comicità si mantiene sempre al di sotto di un «accettabile» livello di volgarità. I cinepanettoni avevano finito per farsi un vanto della loro esagerazione (linguistica, ma anche comportamentale). Zalone al cinema ha scelto di rassicurare, a rischio di tradire il suo personaggio televisivo.  Il core business della sua comicità è dichiaratamente altro. Più «familiare», più «educato», più «represso». Così da non spaventare il pubblico, ma attirare anche quello che di solito non va al cinema. Il Corriere.it 

    Uso della lingua
    all’insegna di: nel segno di, incentrato su, dominato da..
    il Mereghetti: in italiano spesso si usa l’articolo di fronte al nome dell’autore di un libro famoso.
    Il Mereghetti è infatti un famoso Dizionario di film, molto popolare in Italia.

    Cinepanettone:  il termine è un neologismo creato in origine in senso dispregiativo dai critici cinematografici per definire le commedie natalizie (a Natale si mangia il panettone)  che si caratterizzano per il tipo di comicità a buon mercato, per le volgarità gratuite e per i grandissimi incassi nelle sale italiane. Tuttavia col passare del tempo il termine è diventato di uso comune e ha perso in parte la connotazione dispregiativa.

    I film che hanno fatto l’Italia

    Dopo “le cose” che hanno fatto l’Italia, oggi il settimanale l’Espresso sempre in collaborazionecon  
    inventarioitaliano.it, lancia ai suoi lettori una nuova proposta, scegliere i film che hanno raccontato al meglio il nostro paese.

    Ecco i trenta titoli cinematografici che il giornale ha scelto partendo da Cabiria, uno dei primi capolavori italiani del cinema muto, a Il divo di Tarantino. Quanti di questi film conoscete? Per saperne di piu’ potete andare sull’articolo e cliccare sulla locandina del film.  L’Espresso

    L’italiana che salva il Tamigi

    Anguille, salmoni e cavallucci marini. E nell’estuario, se sei fortunato, puoi vedere anche foche e delfini”. Rita Sassi, biologa sassarese di 34 anni, di cui gli ultimi 7 passati a Londra, non fa nulla per nascondere la sua soddisfazione nel raccontarti e descriverti un Tamigi che non ti aspetti. Dichiarato “biologicamente morto” una cinquantina di anni fa, il fiume di Londra è risorto, come ha dichiarato con orgoglio l’agenzia per l’ambiente “Environment Agency”, vincendo così la sua battaglia contro l’inquinamento. Grazie a una lunga opera di risanamento e all’impegno di migliaia di volontari.

    E una delle poche straniere occupate a tempo pieno in questi progetti di riqualificazione ambientale è proprio la biologa sarda, responsabile per l’organizzazione non governativa “Thames21” di tutti i progetti relativi ai corsi d’acqua a est di Londra e al tratto del Tamigi che va dal “Tower Bridge” alle dighe.
    “Sono arrivata nella capitale inglese nel 2003 quasi per caso, volevo respirare aria nuova e perfezionare la lingua”, spiega la Sassi. “Ho poi trasferito qui gli esami dati in Italia e ho conseguito la laurea in Biologia marina. Andare a lavorare per la difesa delle acque londinesi è stata quasi una naturale conseguenza”. La Stampa.

    Uso della lingua
    Nell’italiano colloquiale si usa abbondare con i pronomi personali, come nei casi indicati in rosso.