Italiani al MIT

Sono parecchi, ahimè, gli scienziati o i creativi italiani che si sono trasferiti all’estero per poter sviluppare appieno le proprie potenzialità. Presentiamo oggi Carlo Ratti, architetto piemontese di 41 anni, che ha fondato nel 2004 il SenseAble City Lab al Massachusetts Institute of Technology. SenseAble City Lab è “un centro di eccellenza internazionale che studia e progetta le città del futuro, analizzando i dati che provengono da un numero crescente di sensori e dispositivi elettronici. L’idea è che si possa costruire una città intelligente studiando con un approccio multidisciplinare il comportamento delle persone: cosa fanno, dove si spostano, come si muovono. La città di domani non cambierà radicalmente, almeno dal punto di vista estetico, niente scenari alla Blade Runner, ma sarà più efficiente, più sostenibile e più funzionale alle esigenze dei cittadini”.
Ratti, intervistato dal Corriere, non si sente un cervello in fuga. “Oggi non ha senso parlare di immigrazione culturale perché la conoscenza è ormai condivisa in rete, quindi virtualmente potrei trovarmi a Singapore o Milano invece di Boston. Sempre più spesso le persone che lavorano a un progetto si trovano in luoghi diversi del pianeta perché il campo di azione in molti casi è diventato il mondo intero.”    Corriere della Sera.

“Rimpicciolitevi e moltiplicatevi”

Questo è il consiglio di Haim Baharier, uno degli intellettuali più “adorati dall’intellighenzia milanese”, come dice Egle Santolini che lo intervista sulla Stampa.
Il Sole e la Luna, come racconta nel suo libro La Genesi spiegata da mia figlia.
«La Luna dice al creatore: due sovrani per una corona sola sono di troppo. Il Creatore le risponde che ha ragione. Però poi le dice: vai e rimpicciolisciti. La Luna ripete di essere stata vittima di un’ingiustizia terribile, e che non le interessano le zeppe di consolazione, per esempio di sentirsi dire che è simbolo di crescita. Chi la dura la vince: il Creatore non cambia il corso delle cose, ma riconosce l’ingiustizia. Sta alla Luna giocarsi bene questo riconoscimento».
Ne vogliamo trarre delle implicazioni generali, politiche?
«Il rimpicciolirsi, il cedere spazio all’altro, allo straniero, può svolgersi senza drammi, senza diminuzione di dignità e di possesso. Siamo molto lontani dal buonismo cattolico. La ferita non è esibita, ma è elaborata: perde la sua natura dolorosa e consente all’altro di esistere. Come dice la Bibbia, “prenderete l’obolo per me da colui con un cuore che tende a darlo”. Io non do quello che credo di avere, ma cedo indietro quello di cui sono responsabile. In questo modo, l’altro è legittimato a prendere».  La Stampa.

Uso della lingua

zeppa: rimedio improvvisato e provvisorio
chi la dura la vince: è un noto proverbio, significa che chi insiste finisce per ottenere quel che vuole
giocarsi: sfruttare
buonismo: il comportamento di chi, specialmente in politica, si dimostra tollerante nei confronti degli avversari, secondo il dizionario Devoto-Oli.

“I figli dei boss”

Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, eppure a salvare un pezzetto di Napoli ci stanno provando dei ragazzi che portano un marchio ingombrante. Li chiamano «i figli dei boss», perché molti di loro appartengono a famiglie che hanno a che fare con la camorra, con genitori in carcere o assassinati nelle faide. Naturalmente non per tutti è così: ci sono anche ragazzi che vengono da famiglie che con difficoltà e dignità affrontano la vita onestamente all’ombra delle case alveare del cosiddetto Bronx di San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli. Questi ragazzi che molti pensano destinati alla strada, si sono messi in testa di riprendersi un parco, un enorme spazio abbandonato e vandalizzato su cui da anni è calato il silenzio. Per mesi, periodicamente sono entrati attraverso i recinti rotti nel parco Teodosio del Rione Pazzigno e hanno fotografato l’area distrutta e degradata. Con queste immagini hanno realizzato un dossier destinato al sindaco, al presidente della VI municipalità, al procuratore della repubblica, al prefetto, al questore e al comandante provinciale dei carabinieri.
«Non possiamo far altro che denunciare tutto alle autorità», spiega uno dei ragazzi. Proprio così, in barba agli esempi subiti fuori e dentro casa, i cosiddetti «figli dei boss» scelgono la via della legge e sorprendendo tutti denunciano questo scempio alle «autorità». Corriere della Sera.

Uso della lingua

faida: guerra tra gruppi, di solito familiari
case alveari: enormi palazzi sovraffollati
vandalizzare: distruggere violentemente
sindaco, ecc.: sono le autorità locali
in barba a: a dispetto di

Mamma, ti sfotto su Twitter

Ad una settimana dalla festa della mamma,
proponiamo un articolo scherzoso che viene proprio da quei grandi “mammoni” che sono i ragazzi italiani. Cosi’ “mammoni” che anche “sfottere” la mamma fa parte dell’affetto.
L’articolo parla di un gioco che ha girato in questi giorni su “Twitter, battezzato con l’hashtag #10 migliori citazioni di mia madre. Da cui si è tratto uno spaccato ironico delle mamme italiane nel 2012, tra passato e presente, comunque sempre preoccupate per la loro creatura (anche se questa magari ha superato il mezzo secolo di vita).”
Troverete delle frasi classiche come «Questa casa non è un albergo», «Levati i capelli dagli occhi», «Non sei grasso, sei robusto» e «Finché stai in questa casa, fai come dico io», e altre più attuali come: «Sempre co’ sto iPad stai!».
E’ evidente dalle citazioni riportate, che Twitter ha fatto veramente il giro dell’Italia intera perche’ in molte frasi si ritrovano delle intonazioni dialettali come “co’sto” IPad, oppure ” «Sei sporco come un baston da pollaio». (Corrado Formigli), «Sempre grandioso sto’ figlio mio». (Federico Mello), «Qua non passare, sta bagnato!». (awesome instaed)>
Sarebbe interessante per i nostri giovani lettori internazionali confrontare queste frasi con quelle delle loro mamme. Sono uguali le mamme del mondo? Mandateci le vostre frasi!
L’Espresso

Uso della lingua
sfottere: è una modo gergale di dire ridere di qualcuno o prendere in giro.
spaccato: l’immagine di un oggetto dall’interno come se fosse stato tagliato.
creatura: la propria creatura significa il proprio figlio o figlia
co’ sto’: invece di “con questo”.
essere sporchi come un bastone da pollaio: è un’espressione toscana che si riferisce al bastone con cui si mescola il pasto delle galline.
sta bagnato: stare invece di essere si usa comunemente nel sud inclusa Roma.



Taste of Milano

Ancora Milano protagonista di un nostro post.  Taste of Milano,  in programma quest’anno dal 17 al 20 maggio all’Ippodromo del Galoppo di San Siro (a Milano, naturalmente), “E’ il più grande avvenimento gastronomico dedicato a tutti gli amanti della buona cucina, e sta diventando sempre più un evento social al quale possono partecipare tutti, non solo i patiti gourmet, ma anche chi ha voglia di imparare, di conoscere, di divertirsi. … La terza edizione si preannuncia non solo una grande temporary restaurant di altissimo livello, ma un vero e proprio parco divertimenti dove degustare ottima cucina e partecipare anche a tantissime attività interattive, dagli showcooking ai corsi di cucina, dalle degustazioni di vini e distillati a incontri e talk sul cibo e l’alimentazione, a veri e propri laboratori con gli chef visti da vicino. Considerato uno degli appuntamenti imperdibili della stagione estiva milanese, se non il più atteso, promette di far trascorrere una giornata all’aperto, nel verde, gustando ottima cucina, grandi vini in un contesto di assoluto relax.  La Stampa.

Uso della lingua

Si noti l’invadenza dell’inglese, a volte introdotto in maniera grammaticalmente confusa, come nel caso dell’articolo femminile, una, davanti a temporary restaurant.

Milano e i creativi del design internazionale

In occasione del Salone del Mobile di Milano, proponiamo questi due articoli del Sole24Ore.
L’articolo “Gioventù creativa” ci ricorda che
“Nelle università di tutto il mondo ogni corso di progettazione degno di tale nome parte dal made in Italy e da Milano “la città della moda, della Scala e soprattutto del design”.  Perché tutto è cominciato qui.” I futuri designers vengono a Milano da tutto il mondo, “Questo è il caso di “José Luis González Cabrero, giovane designer messicano che si è trasferito sei anni fa per studiare al Politecnico. Talvolta capita anche l’opposto, ovvero che un affermato studio estero ingaggi un giovane laureato italiano. Valerio Sommella, oggi trentaduenne, vanta un’esperienza all’estero con Marcel Wanders, star olandese della progettazione. Un’esperienza fantastica, «ma non c’è carriera se lavori con un maestro», spiega Valerio. Tornato da Amsterdam si è messo in proprio.”  Il Sole24Ore
La discussione sul tema del Made in Italy e della scuola italiana di design continua nell’articolo “Made in Italy designed worldwide” in cui Mario Bellini ” uno dei giganti della nostra scuola di design”, ci dice che “la scuola italiana di design” non c’è più da parecchio tempo», ma anche che la fine del primato italiano sul design “non ci ha fatto perdere il vantaggio strategico nello stile, perché abbiamo un solido sistema di impresari capaci di attrarre i più talentuosi designer del mondo. Non è una cosa da poco. Il design internazionale fiorisce in Italia,  e solo in Italia lo sanno sviluppare, fare, comunicare.”  IlSole24Ore

Uso della lingua

ingaggiare: dare lavoro
vantare: essere orgoglioso di qualcosa
mettersi in proprio: intraprendere un’attività autonoma