La denuncia del giornalista Ilvo Diamanti del dilagare della volgarità e della parolaccia nell’attuale scena politica italiana, è condivisa da molti oggi in Italia. (Bloog) |
“I politici della Prima Repubblica” ricorda Diamanti, “erano incomprensibili. Il linguaggio era fatto apposta per non essere compreso. Se non da loro. Al loro interno. Messaggi cifrati. Obliqui. Paralleli. I cittadini, d’altronde, non se ne occupavano troppo. I discorsi politici e dei politici: non li interessavano…Tuttavia, la società non era estranea al contesto politico. I “rappresentanti” riflettono la società e la società vi si riflette. Almeno in parte. E il linguaggio ne era lo specchio. Così, le persone parlavano in modo “educato”. In pubblico. Le parolacce non erano ammesse.
Oggi, anzi, da almeno vent’anni: la scena è cambiata. I politici sono impopolari come prima, più di prima. Ma nessuno si fa scrupolo a dirlo. Neppure i politici. I quali si fanno schifo e se lo dichiarano reciprocamente…Il vetro che separava i politici dalla società e la società dai politici: si è rotto. Certamente, almeno, dal punto di vista della comunicazione e del linguaggio. Gli “eletti” fingono di essere come il “popolo”. Per imitare il “volgo” cercano di essere “volgari”. E ci riescono perfettamente. Senza fatica. Perché spesso sono peggio di loro. Nei comportamenti e nelle parole. Hanno trasformato il Parlamento e la scena politica in un luogo dove non esistono limiti né regole. Ai discorsi, al linguaggio.
“E se le parole servono a “rappresentare” la realtà,” conclude Diamanti “se il linguaggio è rappresentanza, io, oggi, non mi sento rappresentato. In questa “Repubblica a parole” (o meglio: “a parolacce”), mi dichiaro prigioniero politico. In questi tempi cattivi, sempre più feroci, mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Repubblica
Note di cultura
Prima Repubblica: il sistema politico vigente in Italia tra il 1948 e il 1994, data delle elezioni in cui apparve per la prima volta sulla scena politica Berlusconi, e che segno’ la nascita del bipolarismo politico.
Non si tratto’ di un vero e proprio cambiamento di regime ma di un profondo mutamento del sistema partitico e del ricambio di parte dei suoi esponenti nazionali.
Oggi stiamo assistendo a qualcosa di simile.
Le parolacce della scena politica
“ce l’ha duro” “Forza gnocca””Cavalieri arrapati” “Culone inchiavabili”.”vaffanculo”, sono solo alcuni esempi del linguaggio a cui la politica ci ha abituato. Siamo imbarazzate di presentarle ai nostri lettori stranieri, ma purtroppo fanno parte dell’attuale scenario culturale italiano.