“Insegno a fare i tortellini ai ragazzi di Harlem”

L’iniziativa “Mani in Pasta” di Giovanni Rana si propone di diffondere la lingua e cultura italiana nel mondo.
L’iniziativa, rientra nella più ampia campagna «Mangia sano, parla italiano», ed è inquadrata come di consueto nel 2013 anno della cultura italiana negli Usa. Tra le iniziative più incisive di questa campagna è  la partnership con la Casa Bianca, in cui è coinvolta anche Eataly, in linea con la filosofia della First Lady, Michelle Obama, in prima linea nella lotta all’obesità. Si vuole insegnare ai bambini la lingua e la cultura nazionale con ricette a basso contenuto calorico.
 «L’obiettivo è portare questi bambini alla Casa Bianca», per realizzare piatti della nostra tradizione culinaria utilizzando le materie prime dell’orto di Michelle.  «La cucina è il veicolo per diffondere la cultura del Belpaese negli Stati Uniti, e lo si fa utilizzando un percorso inverso, ossia partendo dai bambini per poi arrivare agli adulti». E’ fondamentale educare il consumatore a mangiare ci autentici e genuini , sin da piccoli.
La Stampa

Uso della lingua
Mani in pasta: è un gioco di parole. Mani in pasta significa sia “fare la pasta” che “• Essere addentro a qualcosa, in particolare a una questione d’affari, o essere legati a una situazione di potere” (Vedi: http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/M/mano.shtml#18)
Giovanni Rana: Il fondatore e patron del noto pastificio Rana famoso per i suoi tortellini e ravioli.
Eataly (eat  e Italy)  rientra nel filone culturale di riscoperta delle radici enogastronomiche, rappresentato anche da Slow Food di Carlo Petrini.
Il Belpaese: è un antico appellativo  per indicare l’Italia, un paese che gode di  un  clima mite, di bei paesaggi naturali , di una storia antica e di una raffinata cultura.
Dante e Petrarca furono probabilmente i primi ad utilizzare quest’espressione nelle loro opere,
ma il termine è usato ancora oggi in italiano come sinonimo d’Italia.

Moretto, il boxeur che uccideva le SS a mani nude

Oggi ricorre un triste anniversario. Il 16 ottobre 1943, 70 anni fa, alle 5.15 del mattino le SS invasero le strade del ghetto ebraico di Roma e presero 1024 persone, tra cui oltre 200 bambini. Due giorni dopo, alle 14.05  del 18 ottobre,  diciotto vagoni piombati partirono dalla stazione Tiburtina e dopo sei giorni arrivarono ad Auschwitz. Soltanto 16 sopravvissero.

Per una triste coincidenza, proprio in questi giorni la salma di Priebke, il capitano delle SS responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, come un infausto fantasma si aggira per l’Italia senza trovare sepoltura.

Riportiamo un episodio dei giorni della retata al ghetto di Roma, raccontato da Maurizio Molinari alla Stampa:

“Quando il 16 ottobre 1943 i tedeschi imprigionarono gli ebrei di Roma ne sfuggì loro uno, che continuerà a braccarli fino all’arrivo degli alleati. Questa è la storia di Pacifico Di Consiglio, detto Moretto, l’ebreo romano che di fronte alle persecuzioni scelse di battersi. Nasce nel 1921 in una famiglia povera, cresce senza il padre e quando a 17 anni viene discriminato dalle Leggi razziali reagisce iscrivendosi ad una palestra di pugilato, assieme all’amico Angelo Di Porto. Battersi sul ring lo aiuta a sfogare la rabbia e anche ad allenarsi perché davanti ai fascisti non abbassa gli occhi. …” Per leggere tutto l’articolo cliccare su Informazione Corretta.

Note di cultura
Per maggiori informazioni sul caso Priebke, cliccare su La Stampa, o La Repubblica. Per conoscere gli eventi storici che lo coivolsero, cliccare qui
Per conoscere gli eventi relativi alle Fosse Ardeatine cliccare qui.


Le farfalle tornano a Milano

Scomparsi dalle città a causa della riduzione degli spazi verdi e dell’inquinamento, i lepidotteri stanno lentamente tornando a Milano, grazie al progetto Effetto farfalla (qui il link del progetto), lanciato a marzo dallo spin off dell’ateneo bolognese Eugea in collaborazione con Gustavo Gandini, esperto in conservazione della biodiversità. «L’idea del progetto – racconta l’entomologo Gianumberto Accinelli – è di creare dei corridoi ecologici attraverso i quali le farfalle possano spostarsi anche nelle aree urbane». Una specie di “strade verdi” in grado di facilitare i movimenti degli insetti, che quando trovano barriere di cemento al posto di piante e fiori si fermano. «Chiediamo alle persone di coltivare in giardino o sul balcone certi tipi di piante che resistono in città e attirano le farfalle grazie al loro nettare fluido e, una volta creata l’oasi, di registrarsi sul sito Effettofarfalla.net». La Stampa.

Uso della lingua
lepidottero: è il termine scientifico per farfalla

In questo articolo ci sono diverse espressioni scientifiche. Prova a identificarle.