Di tutto un Post-

postIl Post– ci insegue, ci bracca. Ci definisce. Noi, forse, non siamo semplicemente noi: siamo i post-qualcun altro, attraversiamo un tempo o esperienze che sono post-qualcos’altro. Non ci bastiamo, persino. È forse una delle condanne della contemporaneità, questa: l’incapacità o l’impossibilità di definirci per quello che siamo, optando per una posizione subalterna rispetto a realtà che sono già codificate….

L’articolo propone diversi usi del prefisso “post” in diverse discipline, come per esempio, nell’arte:  In principio fu il postimpressionismo. Poi il postcolonialismo, il postminimalismo, il postmodernismo. E ancora: il postclassicismo, il postdecostruttivismo. Infine, il postpicassismo: una tendenza che è al centro di una mostra recentemente inaugurata presso il Museo Picasso di Barcellona, che documenta l’influenza esercitata da Picasso su alcuni protagonisti dell’arte contemporanea (da Basquiat a Cattelan). Dunque, il Post-. Un prefisso che, da circa un secolo e mezzo, contagia l’arte. Vincenzo Trione,
Corriere della Sera.

Attività culturali

Uso della lingua

Nell’articolo il prefisso “post” identifica anche una crisi di identità del mondo contemporaneo. Cercate di spiegare in che modo, usando alcuni dei termini qui proposti: definire, subalterno, incapacità, impossibilità.

Leggete tutto l’articolo. In esso si parla di altri prefissi che recentemente sono diventati di moda, come “de-” o “neo-“. Cercate altri esempi, anche nella vostra lingua, di questa tendenza a usare i prefissi per definire tendenze culturali e trovate a quali esigenze – psicologiche, antropologiche, sociali – rispondono.

In questo post abbiamo scelto l’immagine originale dell’articolo, ma che rapporto ha con il contenuto, secondo voi?

Le meraviglie

 

le meraviglieLe meraviglie è il titolo del film di Alice Rohrwacher, unico film italiano al Festival di Cannes. “Una favola raccontata attraverso gli occhi dell’adolescente Gelsomina (Maria Alexandra Lungu), 12 anni, la più grande delle sorelle («Un’adolescente che vuole crescere, in cerca di identità, un po’ come la nostra Italia»). Vivono in un casale nella campagna del centro Italia in una sorta di regno costruito dal padre apicultore. La cura delle api e la produzione del miele scandiscono i giorni di un’estate in cui la realtà esterna, tenuta a distanza dal padre …, bussa alla porta sotto le sembianze della fata bianca Milly Catena (Monica Bellucci), la conduttrice di un reality show sulla vita di campagna, Il paese delle meraviglie, appunto. E l’arrivo di un ragazzino difficile che viene affidato dai servizi sociali tedeschi alla famiglia”. Stefania Ulivi, Corriere della Sera.

Note grammaticali
In questo articolo domina il tempo presente nei verbi, fornisce quindi un’occasione per riprenderlo in mano, analizzando i verbi che si incontrano.

“Gli sdraiati” ovvero gli adolescenti di oggi

Gli sdraiati

Gli sdraiati

Forse sono di , forse sono altrove. In genere dormono quando il resto del mondo è sveglio, e vegliano quando il resto del mondo sta dormendo. Sono gli sdraiati. I figli adolescenti, i figli già ragazzi. Michele Serra si inoltra in quel mondo misterioso. Non risparmia niente ai figli, niente ai padri. Racconta l’estraneità, i conflitti, le occasioni perdute, il montare del senso di colpa, il formicolare di un’ostilità che nessuna saggezza riesce a placare. Quando è successo? Come è successo? Dove ci siamo persi? E basterà, per ritrovarci, il disperato, patetico invito che il padre reitera al figlio per una passeggiata in montagna?  Gli sdraiati è un romanzo comico, un romanzo di avventure, una storia di rabbia, amore e malinconia. Ed è anche il piccolo monumento a una generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo, e forse da quella posizione riesce a vedere cose che gli “eretti” non vedono più, non vedono ancora, hanno smesso di vedere.
La Repubblica

 

Temi per la discussione
Pensate che il giudizio di Michele Serra sugli adolescenti italiani si potrebbe applicare a quelli del vostro paese?
Uso della grammatica
Le parole evidenziate nell’articolo sono AVVERBI. Vi ricordate che cosa sono?
Potete dire che funzione hanno nella lingua?
Gli avverbi possono essere di diversi tipi. Provate ad assegnare gli avverbi selezionati alla tipologia a cui pensate appartengano.
Leggete il testo integrale dell’articolo e trovate altri avverbi.di qualità: __________________________________________
di quantità: _________________________________________
di tempo: ___________________________________________
di affermazione: _____________________________________
di negazione:________________________________________
di dubbio: __________________________________________
di luogo:____________________________________________
di modo:____________________________________________
di similitudine:_______________________________________
interrogativi: ________________________________________