Dante e il nascente ceto borghese. Una voce contro il degrado morale

Dante

Questo articolo ci presenta un Dante molto attuale, portavoce del malessere  dei suoi tempi ma anche dei nostri.
“..questo Dante è soprattutto la voce politica del nuovo ceto borghese, che si scaglia contro la lussuria e il degrado etico di nobiltà e clero, tutti smodatamente compresi a spartirsi il denaro derivante da tasse, elargizioni o pagamento di indulgenze. Nostro contemporaneo in tutti i sensi, il poeta denuncia la dilagante corruzione senza paura. Vittima del sistema, osa attaccare il potere e per questo è costretto all’esilio. Con una persistente tensione dinamica la narrazione procede a scorci con l’aggiunta dell’effetto straordinario dell’improvvisa sospensione.

Se volessimo trovare esempi nel mondo della canzone d’oggi Dante potrebbe essere un rocker internazionale come Springsteen o Bob Dylan, Petrarca una popstar italiana alla Baglioni, Ramazzotti o Pausini. Al di là di accezioni filosofiche, metafisiche, morali, e di analisi figurali, plurilinguistiche, strutturali, la Commedia resta l’unica opera capace di toccare il cuore a tutti i lettori, anche ai più umili. Sono molteplici le testimonianze di persone che conoscono a memoria tutta la Commedia, senza sapere il significato dei versi.

Un vero spettacolo, un esempio per i giovani quello di chi recita ad alta voce solo per la bellezza del suono, attratto quasi in senso mistico dalla musica dantesca. Corriere.it

Una biblioteca parlante con la voce dei poeti


Nel casolare immerso fra gli ulivi e le colline di Pontassieve  (vicino a Firenze) c’è l’Archivio della Voce dei Poeti, una biblioteca “parlante”. Cinquecento audio con le voci di 350 scrittori che leggono i loro versi o i loro brani. C’è, per esempio,  un Oscar Wilde a Parigi che nel 1900 durante l’Esposizione Universale di Parigi legge alcune strofe della Ballata del carcere di Reading, poi Pasolini, Marinetti, Neruda, Ungaretti, Montale, Luzi e tanti altri.
Il 23 novembre, a Firenze, nel Palazzo Medici Riccardi sarà possibile ascoltare nel corso di un incontro dal titolo “Voc/azioni, conoscere=conoscersi, la voce di alcuni poeti di fama internazionale.
I materiali raccolti nell”Archivio della voce dei poeti” provengono da fondi e archivi privati o a volte dagli stessi autori. Tra i poeti piu’ noti oltre a quelli citati, troviamo, Virginia Woolf, Guillaume Apollinaire, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Mario Luzi, Alfonso Gatto, Piero Bigongiari, Pablo Neruda, Allen Ginsberg, Jorge Luis Borges, Paul Eluard, Sylvia Plath, T.S. Eliot, Dylan Thomas, Ezra Pound, Vladimir Majakovskij, Anna Akhmatova, Josef Brodsky, Elizabeth Bishop
All’evento di Firenze si potranno ascoltare le voci  di Oscar Wilde in una gracchiante registrazione del 1900 in cui legge alcune strofe della Ballata del carcere di Reading, Filippo Tommaso Marinetti invece leggerà “La battaglia di Tripoli”, Pablo Neruda la prima lirica di “Venti poesie d’amore e una canzone disperata”. Infine Edoardo Sanguineti in “Io ti faro’ cucù e curuccucù” la poesia piena di ironia e di amore che potete ascoltare nel video.
LaRepubblica

Uso della lingua

casolare: una piccola casa isolata, in mezzo alla campagna, o in montagna.
gracchiante: gracchiare E’ il verso che fanno i corvi o le cornacchie, ma anche un telefono o un radio (to crackle).
fondi: collezioni

Addio Andrea Zanzotto

Il 18 ottobre è morto il poeta Andrea Zanzotto. Aveva compiuto 90 anni da pochi giorni. “Chi scrive lo ricorda accogliente nella sua casa, con lo sguardo vispo e sornione, dietro una scrivania carica di fogli. Affamato di vita, aveva chiesto di essere portato sul Col Visentin, vicino alla sua Pieve, meta di tante scampagnate giovanili. Ma le condizioni fisiche gli impedivano anche il giretto attorno alla sua casa che faceva di consueto. … Era diverso da molte foto d’antan: molto smagrito con lo sguardo fiero sotto una cuffia di lana, che strideva con la sua autorevolezza. Era una uomo che aveva faticato molto. Era cresciuto facendo il capofamiglia, visto che il padre era un antifascista ed era al confino. Da ragazzo aveva subito l’umiliazione di fare lo sguattero in Svizzera per rimediare ai tanti debiti che la guerra aveva estorto alla famiglia. Era stato un grande lavoratore: spesso a mezzanotte con la moglie, anche lei laureata in lettere, dopo le fatiche quotidiane, si mettevano a tradurre i testi dal francese. Del Nobel, di cui spesso si ventilava l’arrivo, non gliene importava davvero nulla. Lo considerava un premio politico, che veniva assegnato a seconda di come tirava il vento. Il Sole 24 Ore.

Per la Domenica del Sole aveva accettato poche settimane fa di registrare i versi di alcune sue poesie preferite e tra queste aveva scelto proprio “De senectute”, che parlava della vecchiaia.  Per sentirle cliccare qui.

Uso della lingua

Si noti la ricercatezza della lingua di questo articolo. Segnaliamo alcuni vocaboli poco comuni: d’antan è un’espressione francese che significa d’altri tempi; confino era l’obbligo di dimorare lontano dalla propria casa, una punizione comminata agli antifascisti durante il fascismo; estorto, estorcere, significa carpire, prendere con la violenza; ventilava, ventilare, in senso figurato significa prospettare; a seconda di come tira il vento, significa per opportunismo.

Franco Loi

Franco Loi è uno dei più grandi poeti italiani viventi. Nato a Genova il 21 gennaio 1930, vive a Milano da quando aveva sette anni, ed è proprio in dialetto milanese che scrive le sue poesie. Storico collaboratore della “Domenica” del Sole 24 Ore, è anche autore di romanzi, racconti e di saggi di critica letteraria. Dopo aver lavorato come ceramista, operaio e per diversi anni nell’ufficio stampa della Mondadori, dagli anni 80 si è dedicato completamente alla scrittura. I suoi testi attraversano la storia italiana degli ultimi settant’anni di cui è stato testimone diretto: la guerra, le retate, le fucilazioni dei partigiani, il dopoguerra, il boom economico, il sessantotto, le brigate rosse, gli anni ottanta, novanta fino ad arrivare ai giorni nostri, di cui è ancora attento osservatore e interprete. Franco Loi ha appena pubblicato la raccolta di poesie Angel de Aria (Aragno). Fra i suoi lavori più recenti anche l’autobiografia Da bambino il cielo, a cura di M. Raimondi (Garzanti),  L’aria del tempo (2008), Voci d’osteria (2007) e l’antologia delle poesie scritte tra il 1973 e il 2002: Aria de la memoria (2005). Il Sole 24Ore.

Informazioni

Sul sito del Sole 24 Ore questa settimana prende avvio la rubrica “Rima Privata”: per una settimana un poeta recita, una al giorno, le sue poesie preferite. Il primo poeta della serie è Franco Loi. Mi sembra un’occasione da non perdere, per gli insegnanti di lingua e letteratura italiana e per gli amanti di poesia italiana.
Per ascoltare le poesie clicca qui.