Marconi era poco più che un ragazzo quando seguiva da autodidatta le lezioni di Augusto Righi all’Università di Bologna e a casa trafficava con bobine, condensatori e altri apparati elettrici. Righi sosteneva che le onde radio non sarebbero mai andate lontano. Invece i segnali prodotti dal ragazzo con una scintilla elettrica nella soffitta di Villa Griffone a Pontecchio furono captati al di là di una collina, a un chilometro di distanza. Un contadino sparò un colpo di fucile per avvertire che l’esperimento era riuscito. È l’inizio del mondo moderno.
Nel 1901 Marconi era ormai sicuro che la sua tecnologia, da poco perfezionata con un sistema di sintonizzazione, fosse matura per tentare un collegamento intercontinentale. Sarebbe stato il colpo definitivo alla teoria di chi diceva che le onde hertziane non avrebbero mai potuto superare la curvatura terrestre. L’impresa – finanziata con 50 mila sterline – più volte sembrò sul punto di fallire. Ma alla fine, il 6 dicembre, i tre impulsi che nell’alfabeto Morse indicano la lettera S passarono l’Atlantico, da Poldhu, in Cornovaglia, a Cap Cod, in America. Tremila chilometri di oceano non avevano fermato gli impulsi radio. Il New York Times il 15 dicembre dava la notizia al mondo: «Guglielmo Marconi ha annunciato stasera la più meravigliosa conquista scientifica dei tempi moderni». Nel 1909 il premio Nobel per la fisica segnerà il trionfo.
La Stampa
Spazio alla grammatica
Usi dell’imperfetto e del passato remoto: Identificare nell’articolo i verbi all’imperfetto o al passato remoto.
La fotografia familiare, prima al servizio della memoria, è diventata una forma atemporale di consumo. L’unico è diventato l’identico, la cattura del tempo è diventata ripetizione, mostrare è diventato esibire. L’insegnamento femminista per cui il personale è politico, carico di elaborazione collettiva, spesso dolorosa, è stato deformato nell’ingannevole privato che diventa edonisticamente pubblico.