Monthly Archives: May 2010
E’ morto Edoardo Sanguineti
Aveva 79 anni. Fu uno dei maggiori esponenti del Gruppo ’63. Fu autore teatrale, saggista, critico letterario, studioso di Dante. Stamane si è sentito male a casa; ricoverato in ospedale si è spento qualche ora dopo. Docente di letteratura italiana all’Università, fu deputato come indipendente nelle liste del Partito Comunista. Sulla poesia, tre anni fa, Sanguineti scriveva: “In cinquant’anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un’epoca”. Della sua città, il poeta ricordava quanto Genova fosse “un microcosmo”. “… Genova è un po’ una replica del mondo, e un po’ è un suo archetipo ristretto, una specie un modellino ristretto”. Fra le tante opere Sanguineti ha anche scritto il libretto di un adattamento dell’Orlando furioso musicato da Luciano Berio, e messo in scena da Luca Ronconi. La Repubblica. Vedi anche il bell’articolo di Sanguineti sul Corriere della Sera di oggi, “Homo ridens”, in cui lo scrittore esamina i meccanismi del comico.
Pienone per Saviano al Salone del Libro di Torino
L’Inter vince lo scudetto
Gran finale di campionato, con lo scudetto in gioco tra Inter (favorita, in vantaggio di 2 punti) e Roma a 90 minuti dalla fine. La Roma a Verona contro il Chievo segna per prima, due reti al Chievo, con Vucinic al 39′ e De Rossi al 46′ del primo tempo. Va negli spogliatoi con lo scudetto virtualmente sulla maglia: pari punti in classifica e titolo assegnato ai giallorossi (i colori della Roma) per il vantaggio nei confronti diretti. L’illusione giallorossa dura meno di mezz’ora, tra campo e spogliatoio. Al 12′ della ripresa l’Inter segna a Siena e lo scudetto, il quinto consecutivo (comprendendo quello assegnato per Calciopoli), è suo. Esplode la festa, a Siena come a Milano. I tifosi nerazzurri (i colori dell’Inter) invadono Piazza Duomo a Milano: arrivano in 50 mila ad aspettare il pullman con i calciatori. Corriere della Sera.
Un pittore italiano dietro “Robin Hood”
Il 13 maggio si è aperto il festival di Cannes e ad inaugurarlo è stato scelto quest’anno Robin Hood, l’ultimo film di Ridley Scott appena uscito sugli schermi di tutto il mondo. A completare con un tocco artistico il film del regista americano è stato chiamato Gianluigi Toccafondo, un pittore italiano, illustratore e animatore di grande talento. L’artista è nato a San Marino, ha studiato a Urbino e lavora a Milano. Nel Robin Hood di Scott le animazioni di Toccafondo introducono il film e appaiono di nuovo nei titoli di coda, ripercorrendo con immagini di forte impatto visivo, le scene salienti della storia. Toccafondo racconta, con pennellate dai colori iperrealisti, le vicende degli eroi della storia e sotto la sua mano gli arcieri schierati sulle bianche scogliere di Dover, i cavalieri alla carica sui destrieri, con le spade sguainate e insanguinate e i lupi che si aggirano tra i cadaveri, si trasformano in momenti di pura poesia. L’Espresso
A New York un archivio delle lingue del mondo
L’idea è venuta a due docenti di linguistica della City University of New York, Daniel Kaufman e Robert Holman. Il progetto si chiama “Endangered Language Alliance” e ha lo scopo di redigere la mappa delle lingue che si parlano a New York, molte delle quali sono in via di estinzione. New York ha un’eredità linguistica unica per effetto dell’arrivo di milioni di immigrati dalle più remote località del Pianeta. “Delle 6500 lingue parlate oggi sulla Terra circa il 90 per cento sono destinate a estinguersi nel Ventunesimo secolo, qui a New York possiamo salvarle” si legge nel documento di fondazione dell’iniziativa. Per avere un’idea delle dimensioni dell’impresa intrapresa da Kaufman e Holman basti pensare che se nelle scuole di New York si parlano 176 lingue – già un record – in tutta la città superano le 800. Il lavoro di classificazione è iniziato con il vlashki istriano. A parlarlo erano in origine gli abitanti dei villaggi vlashki dell’Istria, la penisola adriatica vicino a Trieste, che sono quasi tutti immigrati a Queens. Maurizio Molinari sulla Stampa.
Aprono gli «agronidi» in tutta Italia
La radio sbarca in tv
Raitre (ri)scopre la radio e punta su trasmissioni radiofoniche da adattare al piccolo schermo. Succede con “Caterpillar” (la storica trasmissione di Radio2, in onda dal ’97) e “Il Dottor Djembè” (Radio3), due programmi di culto. Massimo Cirri e Filippo Solibello, conduttori di “Caterpillar”, insieme a David Riondino, dal 5 giugno, oltre alla voce, mettono la faccia nel “Sabato del villaggio” (cinque puntate da un’ora alle 14.50), un ogm dei mezzi di comunicazione: “Un tipo di tv che non è radio, né tv – spiegano -: sarà un ibrido… alla scoperta di quello che accade in Italia”. David Riondino è protagonista anche dell’ altro esperimento radio in tv. È l’animatore con il jazzista Stefano Bollani e il sassofonista Mirko Guerrini del “Dottor Djembè” che con l’omonimo titolo andrà in onda a fine giugno per tre serate su Raitre. Qui la trasposizione radio è più fedele, le telecamere entreranno direttamente negli studi della trasmissione e a ogni appuntamento ci sarà un ospite musicale diverso: “Dottor Djembè è un jazz club divertente, spiritoso, umoristico dove facciamo giochi sulla musica con aria da saputelli: le canzoni sono il paziente da mettere sul lettino dello psicanalista”. Corriere della Sera.
Gli studenti-reporter raccontano le storie della crisi in Italia
“Senza lavoro” era il titolo del tema proposto questa settimana agli studenti delle scuole italiane che hanno preso parte al Campionato Nazionale indetto da Repubblica. Ogni settimana la redazione del giornale propone un nuovo titolo e i giovani ‘reporter’ che vincono il concorso hanno la soddisfazione di vedere pubblicato il loro articolo su www.repubblica.it. Le vincitrici di questa settimana sono Giovanna Santaera, una ragazza siciliana studentessa delle scuole superiori e Desideria Zappoli studentessa di una scuola media di Bologna. Giovanna nel suo articolo descrive la realtà di Riesi, un paesino vicino a Caltanissetta, dove una volta esisteva una piccola industria tessile che dava lavoro ed anche “una certezza” per il futuro a tante famiglie; poi il crollo, il fallimento e anni di dura lotta. Sono le crisi dei piccoli centri come il suo che devono essere considerate emergenze nazionali. “Altrimenti – conclude Giovanna – non ci saranno solo storie con un finale triste, ma favole tristi che inizieranno così: ‘C’era una volta il lavoro’…” Desideria, la bambina di Bologna che ha intitolato il suo articolo “Quella maledetta lettera D”, scrive che ha cercato la parola disoccupazione nel dizionario ma ha trovato solo tante “lettere, l’una dietro l’ altra”, senza “alcun sentimento, alcuna emozione.” Solamente quando ha conosciuto delle persone senza lavoro o in cassa integrazione, scrive Desideria, “ho veramente capito cosa significa disoccupazione: significa disperazione.. .” La Repubblica.
“La memoria, svelata”
La memoria è il tema del Salone Internazionale del Libro che si apre giovedì 13 maggio a Torino (Lingotto) per chiudersi lunedì 17. Più precisamente, “La memoria, svelata”. Tra i tantissimi appuntamenti segnaliamo: sabato 15 maggio alle 17 “Come nascono le nuove idee nella scienza?” con Giulio Giorello, e, un’ora prima, Umberto Eco e Maurizio Ferraris discutono su “L’avvenire della memoria”. Domenica 16 maggio, ore 19, Sergio Badellino presenta il libro di Beppe Foggini “Alessandro Malaspina. La storia dimenticata” (Magenes Ed.), imponente biografia del grande e quasi sconosciuto navigatore italiano vissuto dal 1754 al 1810. Un uomo di cultura e di mare che dovrebbe avere una fama paragonabile a quella di Cook, Lapérouse e Bougainville. Lunedì 17 maggio, ore 16, “La memoria dei giardini” con Elena Accati Garibaldi e Luisa Pulcher. Elena Accati ha appena pubblicato “Avventure nel bosco: 20 storie con le radici” (Lineadaria Editore), Luisa Pulcher presenta “Il tempo è un albero che cresce” (Instar Libri). La Stampa.