Milano festeggia il nuovo sindaco

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Milano Piazza Duomo la sera prima delle elezioni (foto Giovanna Majno)

Ieri è stato eletto a grande maggioranza il nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, appartenente all’area di sinistra. A Milano è il primo sindaco di sinistra a vincere le elezioni da 18 anni. Giuliano Pisapia ha 62 anni ed è un noto avvocato.
Ieri sera i suoi sostenitori si sono incontrati in piazza del Duomo per festeggiarlo. E’ stata una festa allegra, pacifica, piena di bambini, canzoni, belle parole e molto arancione, il colore dei suoi sostenitori. Tanti auguri al nuovo sindaco anche da noi!

Cristiani perseguitati e persecutori

Franco Cardini

Non facile il compito che si è dato Franco Cardini nel suo recente Cristiani perseguitati e persecutori (Salerno, pp. 186): affrontare il tema del rapporto tra cristianesimo e violenza subita e inflitta non attraverso una “conta” delle vittime di persecuzioni religiose nei duemila anni di cristianesimo, né con una contrapposizione del numero di uccisi o dell’efferatezza dei crimini compiuti da parte di opposti schieramenti, ma piuttosto attraverso una ben più approfondita disamina di un nodo e un’epoca cruciali: come e perché tra il I e il VI secolo d.C. i cristiani da perseguitati diventano anche persecutori. Un lavoro accurato da storico onesto e documentato, quale è Cardini, svolto “non al fine di giudicare e tanto meno di condannare, ma, semplicemente, per comprendere”.
Lo spunto è fornito dall’amara realtà che si è venuta affermando in questi ultimi trent’anni: la rinascita di “appelli a guerre sante”, l’apparire di “nuovi carnefici e nuove vittime tali anche e magari soprattutto nel nome di Dio”. Enzo Bianchi per La Stampa.

Note culturali

Questo è l’inizio di un recente articolo di Enzo Bianchi per La Stampa. Enzo Bianchi è una figura interessante nel panorama culturale italiano. E’ priore di una comunità monastica da lui fondata, che si trova a Bose, nel Piemonte. E’ un uomo molto colto e un finissimo esegeta biblico, ma non ha dimenticato le sue origini contadine, da cui prendono spesso spunto i suoi numerosi libri. Cura per La Stampa una rubrica settimanale dal titolo “Lontano e vicino“.
Si noti il lessico e il tono “alti”, colti, dell’articolo.

La Via Crucis della statua di Wojtyla a Roma

È stata una vera e propria Via Crucis la breve storia della statua dedicata al Papa Giovanni Paolo II. Riportiamo la successione dei fatti in alcuni articoli selezionati.
Roma 18 maggio. “Una statua alta oltre cinque metri raffigurante Giovanni Paolo II, concava come simbolo di accoglienza, fusa in bronzo con una patina color argento, si erge da oggi davanti alla Stazione Termini di Roma.  Con l’inaugurazione della statua si concludono le celebrazioni della beatificazione di Papa Wojtyla «lasciando – ha detto il Sindaco Alemanno – una traccia indelebile nella porta d’accesso della città”.   Il Messaggero

Roma 19 maggio.  “La grande statua di Giovanni Paolo II collocata davanti alla Stazione Termini non piace in Vaticano: “pecca di una scarsa riconoscibilità“. Lo scrive oggi l’Osservatore Romano che esprime apprezzamento per l’idea di una scultura che ricordi Papa Wojtyla alle migliaia di viaggiatori che giungono a Roma ma critica la sua realizzazione. “La suggestione dell’opera – rileva l’articolo – consiste nell’abbraccio ideale che il Pontefice era solito dare ai fedeli della sua diocesi e offrire ai molti pellegrini e visitatori” ma “il suo volto, situato in cima alla struttura, ha però solo una lontana somiglianza con quello del Papa. E complessivamente il risultato non sembra all’altezza dell’intento, tanto che in proposito già si sono levate voci critiche”. La Repubblica

Roma 25 maggio. “La polemica è arrivata al capolinea. La statua dedicata a Giovanni Paolo II, già ribatezzata a furor di popolo la garitta, sarà rimossa. Tra poco più di un mese per l’esattezza. 
Il Comune di Roma ha deciso che riunirà una commissione di saggi che avrà il compito di valutare l’esistente e, sulla base di questo, dare le linee per come dovrà essere realizzata una nuova statua.  già si pensa al futuro. In che modo? Verrà lanciato un concorso di idee internazionale: un nuovo bozzetto, un nuovo artista, una nuova opera che dovrà avere le caratteristiche precedentemente elaborate dalla commissione dei saggi. Insomma, si riparte da capo.”  Leggo

Uso della lingua

pecca di una scarsa riconoscibilità: ha come limite di essere poco assomigliante
arrivare al capolinea: significa “arrivare alla fine di un percorso”, “concludere”
a furor di popolo: per una travolgente decisione popolare ( by overwhelming public pressure).

Lettera aperta sulla scuola

Tra le varie iniziative del Salone del Libro di Torino vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori l’appello lanciato da alcune  delle maggiori case editrici  italiane in difesa della scuola pubblica italiana.
Tra i firmatari Rizzoli, Feltrinelli, Giunti e Sellerio. In prima fila, Giuseppe Laterza, presidente della casa editrice omonima.

La  campagna che si chiama “Prendiamo sul serio il nostro futuro” è una risposta 
 all’indifferenza con cui la società italiana ha trattato la scuola pubblica da sempre ma anche una risposta
al presidente del Consiglio Berlusconi che ha lanciato un attacco alla scuola pubblica sostenendo,  pochi mesi fa, che “inculca principi sbagliati”.  Ecco uno stralcio della lettera aperta: ” la scuola pubblica statale è luogo del pluralismo, affidato a docenti reclutati in base alla propria professionalità e non alle convinzioni politiche, alle fedi religiose o all’appartenenza a qualsiasi gruppo o associazione o categoria. ..Nella scuola pubblica statale bambini e ragazzi di diversa estrazione sociale imparano ad apprezzare la diversità. Nella scuola pubblica statale il patrimonio culturale della famiglia entra in contatto in modo fertile con quello di altre famiglie.
Questa è la missione della scuola pubblica statale diversa da ogni altra istituzione formativa, che legittimamente si proponga altre finalità a partire da una visuale parziale della cultura, della religione, della società, dell’economia. Se, infatti, è un diritto di ogni famiglia mandare i propri figli a scuola solo insieme a chi condivide la stessa visione del mondo (la libertà di insegnamento è infatti riconosciuta dall’articolo 33 della Costituzione), per il benessere della società nel suo insieme è conveniente e auspicabile che la grande maggioranza dei cittadini abbia una formazione comune ispirata ai valori del pluralismo e della Costituzione.

La Repubblica

Notizie culturali

Scuola pubblica: la scuola pubblica italiana è amministrata dal Ministero della Pubblica Istruzione, mentre l’università dal Ministero dell’Università e della Ricerca.  La scuola pubblica è gratuita e obbligatoria fino a 16 anni di età.  I programmi scolastici (curricula) sono nazionali e sono stabiliti dal Ministero della Pubblica Istruzione (MPI).

 

This Must Be the Place

Paolo Sorrentino e Sean Penn

Non ha vinto la Palma d’Oro al festival del cinema di Cannes, che si è svolto nei giorni scorsi, ma This Must Be the Place, il film di Sorrentino, è piaciuto molto. Ecco quel che ne dice il critico del Corriere, Paolo Mereghetti, “L’occhio di Sorrentino isola le persone e le cose, alla ricerca di uno sguardo non contaminato né contaminabile. Quei personaggi e quelle immagini comunicano da sole. Non senti la necessità di dialoghi o di sequenze: quando bucano lo schermo … non hanno bisogno di battute o di gag. Vivono per forza di immaginazione e di immagini. Succede al Cheyenne di This must be the place, a cui Sean Penn dà una forza e una vita che vanno ben oltre la somiglianza con il Robert Smith dei Cure. Bambinone cinquantenne, schiacciato da un passato che gli ha dato ricchezza ma non serenità, conscio dei limiti della propria music …  questa rockstar in pensione ha l’intensità delle immagini che non si dimenticano. E nella prima metà del film, quando il regista ci fa conoscere i suoi giorni a Dublino, i suoi amici e sua moglie Jane (Frances McDormand), la storia potrebbe andare ovunque, sulla luna o in fondo ai mari, tanto il cinema di Sorrentino appare libero, imprevedibile e incontrollabile”. Corriere della Sera.

Uso della lingua

bucare lo schermo: è un’espressione metaforica piuttosto comune che significa imporsi immediatamente all’attenzione del pubblico.

Storie di italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro

E’ il sottotitolo del nuovo libro di Mario Calabresi, il direttore della Stampa. Il titolo è, Cosa tiene accese le stelle (Mondadori). E’ una raccolta di storie di scienziati, artisti, imprenditori, giornalisti e persone comuni che sono stati capaci di inseguire i propri sogni, affrontando a testa alta le sfide collettive e individuali del mondo di oggi. La Stampa propone una di queste storie, molto carina, della nonna dell’autore, che – grazie alla lavatrice – riconquista la libertà dai lavori domestici e la sera può riprendere a leggere. Ecco l’inizio: “Una sera di novembre del 1955 mia nonna, che aveva quarant’anni, riconquistò la sua libertà e si sentì felice: aveva preso in mano un libro ed era riuscita a leggere qualche pagina prima di addormentarsi. Non le capitava più da quattordici anni, da quando, in mezzo alla guerra, era nato il suo primo figlio: Carlo. Da allora, di bambini ne erano arrivati altri cinque; la più piccola, Graziella, non aveva ancora nove mesi.
Ogni sera, da quattordici anni, mia nonna andava a dormire esausta solo quando aveva finito di lavare a mano montagne di lenzuola e pannolini. Lo aveva fatto migliaia di volte: prima a Torino, interrompendosi solo quando le sirene avvisavano che stavano per piovere le bombe…” La Stampa.


Uso della lingua
sottotitolo: titolo secondario che segue al principale, di solito con funzione esplicativa

montagna: può significare anche una quantità insolitamente grande.

Cambia il vento, Milano non è più roccaforte di Silvio

Terra è il quotidiano dei Verdi.
Domenica 15 giugno ci sono state le elezioni amministrative in alcune importanti citta’ italiane, Torino, Milano, Bologna, Trieste, Bologna, Cagliari e Mantova.
Per commentare i risultati abbiamo scelto la divertente pagina di Terra. La foto per chi non lo sapesse è quella del film “Miracolo a Milano ” di Vittorio De Sica del 1951.
«Vent’anni fa la storia politica di Silvio Berlusconi è cominciata a Milano, ora proprio qui si potrebbe chiudere». Dèbacle del Terzo Polo, che si ferma quasi dappertutto al 5 per cento. Sorpresa Grillo a Bologna: oltre il 10 per cento.

Berlusconi perde il plebiscito che aveva chiesto ai milanesi. Non solo la Moratti non riesce a vincere al primo turno, ma il candidato vendoliano del centrosinsitra, Giuliano Pisapia conquista il ballottaggio con un vantaggio tra il 3 e il 5 per cento. Il Partito democratico canta vittoria: «È un risultato straordinario, il centrodestra arretra dappertutto. Il risultato nel capoluogo lombardo segna un’importante inversione di tendenza», esulta Enrico Letta, vicesegretario del Pd.     TerraNews

Uso della lingua

Plebiscito: è un termine che ha origine dall’antica Roma con il significato di “interrogazione alla plebe”.
Cantare vittoria: celebrare la vittoria (cry “victory”)
PD: abbreviazione del Partito Democratico.
Vendoliano: un seguace di Nicki Vendola fondatore di “Sinistra e libertà“.

Auschwitz, l’esperimento di Primo Levi

Auschwitz

«Si rinchiudano tra i fili spinati migliaia di individui diversi per età, condizione, origine, lingua, cultura e costumi e siano quivi sottoposti a un regime di vita identico per tutti e inferiore a tutti i bisogni: è quanto di più rigoroso uno sperimentatore avrebbe potuto istituire per stabilire che cosa sia essenziale e che cosa acquisito nel comportamento dell’animale-uomo di fronte alla lotta per la vita».
Così scriveva il chimico Primo Levi in uno dei passi più famosi di Se questo è un uomo, tratto dal capitolo «I sommersi e i salvati».  È la descrizione esatta di un «esperimento mentale», come quelli cui ci hanno abituato Galileo e Einstein, sostiene lo storico della scienza Massimo Bucciantini nel suo Esperimento Auschwitz (uscito ora per Einaudi in una pubblicazione bilingue legata al ciclo di Lezioni Primo Levi). Levi non avrebbe potuto concepire l’idea di un tale esperimento, e non avrebbe potuto descriverne i risultati con tale lucidità, se non fosse stato, prima che scrittore, scienziato.  Ma alla fine il risultato dell’esperimento fu chiaro. «Non siamo tutti uguali – scriveva Levi – abbiamo livelli di colpa diversi. Però siamo fatti della stessa stoffa. E un oppresso può diventare un oppressore. E spesso lo diventa. E questo è un meccanismo a cui si pone di rado mente».
Il Sole 24 Ore

Uso della lingua
quivi: qui. Levi utilizza  il linguaggio rigoroso e distaccato dello scienziato.
si pone di rado mente: pensare (porre mente) raramente (di rado).

11 maggio, terremoto a Roma La “profezia” impazza nel web

Sono mesi che su internet impazza la profezia di  Raffaele Bendandi, autodidatta, morto nel 1979, che avrebbe predetto che l’11 maggio 2011 ci sarebbe stato un terremoto che avrebbe distrutto Roma. Vari giornali ne hanno parlato e ne parlano, e siccome la profezia del sisma è a poche ore di distanza, ci è sembrata una curiosità interessante da presentare.
Lo scorso aprile La Stampa scriveva:
“Gli scienziati bollano come una bufala questo appuntamento  ma sul Web è scattata, e non si ferma, la caccia alle informazioni e ferve un passa parola a dir poco preoccupato. Perché anche se Bendandi è definito da tutti uno pseudoscienziato, niente laurea, sismologo fai da te, c’è da dire che qualche previsione, a dire dei suoi fan, nella sua carriera l’ha azzeccata.  Il terremoto della Marsica, 3 gennaio 1915, undicesimo grado della scala Mercalli, trentamila morti e una città, Avezzano, dove solo tremila abitanti (su undicimila) poterono raccontarlo. Il terremoto di Senigallia del 2 gennaio 1924. E poi il Friuli, 6 maggio del 1976 ore 21.06, una scossa di magnitudo 6,5: quasi mille i morti e 45mila senza casa.”  La Stampa
Oggi, alla vigilia dell’ipotetica catastrofe, leggiamo sull’Unità: “Un sito come prova porta il fatto che domani la Camera dei deputati sarà chiusa. «Alimentando il dubbio che le alte sfere conoscono la verità e se la tengono per loro». Su Facebook tanti si chiedono allarmati: «Sarà vero?».
Il professor Mauro Dolce, responsabile dell’Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico della Protezione Civile, dice che «Da giorni  i nostri centralini e le nostre caselle di posta elettronica sono intasate da richieste di chiarimenti sulla data di domani ma  sostiene Dolce  la probabilità che domani si verifichi il terremoto a Roma è uguale a quella di domani, dopodomani, tra un anno e tra cento anni».
L’Unità
Per vedere chi ha ragione non ci resta che aspettare poche ore. 

Uso della lingua

una bufala; un’espressione dialettale che significa errore colossale, madornale.
passa parola: tam tam, far girare una notizia.
fai da te: sinonimo di autodidatta.

Parole d’Italia

Nel Bookstock Village, la sezione giovani del Salone del libro di Torino, abbiamo cercato di raccontare l’Italia del futuro dividendola in sacchi, facendo una raccolta differenziata di parole, quindici parole in cui raccogliere una specie di sentimento del tempo. Abbiamo voluto però che … fossero gli stessi ragazzi a trovarle, perché l’Italia che volevamo raccontare era la loro, e perché eravamo stufi di pensare ai ragazzi soltanto come un target. … Per tre mesi ci siamo incontrati con un gruppo di sedici ragazzi di alcune scuole superiori di Torino. Tre mesi di riunioni, mai meno di due ore ciascuna, e un confronto che con gli adulti ormai si trova di rado. …
Alla fine dei nostri incontri settimanali l’Italia del futuro era tutta raccolta in parole, una sopra l’altra come bottini di una rapina, quindici sacchi pronti per essere portati al Salone. E sopra i c’erano scritte queste parole: «Futuro, Impedimento, Fiducia, Pantano, Me, Poverini, Svolta, Rivoluzione, Divertimento, Resistenza, Relativo, Denaro, Inquietudine, Femminile e Bellezza». Eccola qui l’Italia che abbiamo costruito. Andrea Bajani sul Sole 24Ore.

Uso della lingua e note di cultura

Salone del libro di Torino: ogni anno a Torino si svolge una grande fiera del libro a cui partecipano tutte le grandi case editrici italiane. La prossima edizione, la ventiquattresima, si terrà da giovedì 12 a lunedì 16 maggio 2011.
raccolta differenziata: raccolta dei rifiuti che prevede contenitori diversi per lo smaltimento di diversi rifiuti, tipo carta, vetro, alluminio.