Il più grande spettacolo dopo il weekend

E’ il titolo dello show di Fiorello che va in onda sul primo canale della Rai lunedì in prima serata. In queste prime puntate il successo è stato enorme. “Boom di ascolti per Fiorello che per la prima serata del suo show, ‘Il più grande spettacolo dopo il weekend‘, rigorosamente in diretta, su Rai Uno, è arrivato vicino ai 10 milioni spettatori (9.796.000 per la precisione), con uno share del 39,18 per cento. E ha toccato punte di 12 milioni e 800, con share al 49 per cento. Lo showman ha battutto se stesso: il suo record precedente in Rai, con ‘Stasera pago io… Revolution’ (sette anni fa) era arrivato a 8 milioni 612mila spettatori, con picchi di 11 milioni. Fiorello ha cantato, ballato, imitato…
Il titolo dello show, ‘Il più grande spettacolo dopo il weekend’, è ispirato a una canzone di Jovanotti, ‘Il più grande spettacolo dopo il Big bang’. E anche l’artista, attraverso Facebook, ha fatto i complimenti a Fiorello.
«Sono contento – dice Jovanotti – perchè si ristabilisce un’evidenza ultimamente non più così evidente, ovvero che il talento, la cura, l’attenzione e il rispetto per il pubblico e per il proprio lavoro sono gli ingredienti che dovrebbero sempre prevalere nel nostro mondo, quello dello spettacolo e non solo». Il Sole 24Ore.

Uso della lingua

punta, picco: momenti di massima intensità

Una biblioteca parlante con la voce dei poeti


Nel casolare immerso fra gli ulivi e le colline di Pontassieve  (vicino a Firenze) c’è l’Archivio della Voce dei Poeti, una biblioteca “parlante”. Cinquecento audio con le voci di 350 scrittori che leggono i loro versi o i loro brani. C’è, per esempio,  un Oscar Wilde a Parigi che nel 1900 durante l’Esposizione Universale di Parigi legge alcune strofe della Ballata del carcere di Reading, poi Pasolini, Marinetti, Neruda, Ungaretti, Montale, Luzi e tanti altri.
Il 23 novembre, a Firenze, nel Palazzo Medici Riccardi sarà possibile ascoltare nel corso di un incontro dal titolo “Voc/azioni, conoscere=conoscersi, la voce di alcuni poeti di fama internazionale.
I materiali raccolti nell”Archivio della voce dei poeti” provengono da fondi e archivi privati o a volte dagli stessi autori. Tra i poeti piu’ noti oltre a quelli citati, troviamo, Virginia Woolf, Guillaume Apollinaire, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Mario Luzi, Alfonso Gatto, Piero Bigongiari, Pablo Neruda, Allen Ginsberg, Jorge Luis Borges, Paul Eluard, Sylvia Plath, T.S. Eliot, Dylan Thomas, Ezra Pound, Vladimir Majakovskij, Anna Akhmatova, Josef Brodsky, Elizabeth Bishop
All’evento di Firenze si potranno ascoltare le voci  di Oscar Wilde in una gracchiante registrazione del 1900 in cui legge alcune strofe della Ballata del carcere di Reading, Filippo Tommaso Marinetti invece leggerà “La battaglia di Tripoli”, Pablo Neruda la prima lirica di “Venti poesie d’amore e una canzone disperata”. Infine Edoardo Sanguineti in “Io ti faro’ cucù e curuccucù” la poesia piena di ironia e di amore che potete ascoltare nel video.
LaRepubblica

Uso della lingua

casolare: una piccola casa isolata, in mezzo alla campagna, o in montagna.
gracchiante: gracchiare E’ il verso che fanno i corvi o le cornacchie, ma anche un telefono o un radio (to crackle).
fondi: collezioni

I Rom di via Rubattino. Una scuola di solidarietà (Libroteca Paoline), è un libro che racconta «la straordinaria avventura di incontro, solidarietà, amicizia tra un quartiere di Milano e una comunità Rom. Tutto ha avuto inizio con fatto inusuale, l’iscrizione a scuola di 36 bambini del campo nomadi di Via Rubattino da parte della Comunità di Sant’Egidio. La scuola si è rivelata così il primo luogo di un’integrazione, non facile, ma possibile».  Dal libro emergono due fatti importanti. In primo luogo un nuovo atteggiamento dei cittadini di Milano nei confronti dei rom. La reazione alle ingiustizie sui rom ha messo in luce l’esistenza di un desiderio di rispetto, di cooperazione e solidarietà. In secondo luogo questa esperienza ha confermato l’importanza della scolarizzazione dei bambini rom, via maestra per l’integrazione responsabile e positiva di una minoranza tenuta fino ad oggi ai margini della società. Purtroppo, osservano gli autori del libro, tutti si scandalizzano di fronte alla violazione dei diritti dei bambini  a patto che non si tratti di bambini rom, non ancora considerati bambini a tutti gli effetti, con gli stessi diritti, ma anche con la stessa sensibilità, continuamente violata nel silenzio generale.
Altri link interessanti sull’argomento dei diritti dei bambini immigrati in Italia:

Uso della lingua

Rom: nella lingua dei Rom significa “uomo” o “marito”. Il plurale di rom è “roma”. Il termine è usato anche per identificare il gruppo etnico. I Rom sono anche chiamati in italiano zingari o gitani.
A patto che: purche’, a condizione che (provided that).
A tutti gli effetti: al cento per cento, completamente ( fully-fledged).

Le donne del governo Monti. Anna Maria Cancellieri

Anna Maria Cancellieri con il Presidente della Repubblica

Nel nuovo governo Monti ci sono tre donne in ruoli importanti: Anna Maria Cancellieri, ministro degli Interni, Paola Severini alla Giustizia ed Elsa Fornero al Lavoro e Pari Opportunità. Ecco il profilo che il Corriere fa di Anna Maria Cancellieri: “Un civil servant , con una spiccata vocazione al pragmatismo”. La Cancellieri racconta che Monti le ha telafonato all’improvviso, proponendole l’incarico di ministro degli Interni senza che lei se lo aspettasse.”E lei ha lasciato di corsa Parma, dove appena lo scorso ottobre era stata nominata commissario per rimettere insieme i cocci della città…  Perché è stata questa, finora, la specialità del neoministro dell’Interno: il ‘risolviproblemi‘. Catania, Bologna, Parma (per due volte) sempre in veste di commissario…. Proiettata d’improvviso su una poltrona che mai, come dice, avrebbe ‘neppure sognato’, per la Cancellieri è l’ora di trarre una sintesi da tutte le esperienze precedenti. Persino dalle lotte ai graffiti e dalle campagne per la pulizia e la pedonalizzazione dei centri storici, minimi comuni denominatori della sua azione, ovunque sia stata. ‘Non so ancora che impronta darò da ministro. Ma porto con me tutti gli incarichi nel Nord e nel Sud del Paese. Da stamattina rispondo alle chiamate di sindaci e cittadini’,” Corriere.

Note di cultura

commissario: è un incarico di solito temporaneo dato dal ministero in via straordinaria per intervenire nell’amministrazione di enti pubblici in sostituzione degli organi ordinari.

Giannelli e il Cavaliere

Emilio Giannelli è il vignettista di punta del Corriere della Sera. Il cavaliere è Berlusconi, ex primo ministro. Sono 17 anni che il cavaliere è il bersaglio preferito delle vignette satiriche di Giannelli. Ieri sul Corriere Paolo Baldini intervista Giannelli:

Giannelli, lei è da diciassette anni la spina nel fianco di Berlusconi.
«O viceversa? Eh eh».
Vi siete mai sentiti?
«Mai direttamente, nemmeno una volta. Neanche per sbaglio».
Però lei sa della sua irritazione.
«So che con i suoi si lamenta di come lo rappresento. Durante un paio di uscite pubbliche mi ha citato. Nell’ultima mi ha definito così: quel signore che ogni giorno mi prende di mira sul Corriere…».
Diciassette anni di vignette: ma quante sono?
«Migliaia. Ricordo che nel ’94, al momento della discesa in campo, disegnai un sole che si alzava con la faccia di Berlusconi. Il titolo era: sola che sorge ».
Al Cavaliere ormai è legato a filo doppio.
«A Torino, recentemente, c’è stata una grande mostra sulla satira. Ogni disegnatore era abbinato a un personaggio, un politico, il suo pezzo forte ».
E lei?
«Ero in coppia con Berlusconi, eh eh». Corriere.

Uso della lingua

vignettista: disegnatore di illustrazioni satiriche
di punta: più noto e che collabora con maggior assiduità
discesa in campo: è una metafora sportiva, significa prender parte al gioco. In questo caso si riferisce alla prima volta che Berlusconi è stato premier, nel 1994.
sola: termine dialettale per suola, in senso figurato significa fregatura, imbroglio.

L’hotel capovolto di Armani

Le vere porte dell’Armani Hotel Milano appena inaugurato sono gli ascensori. Sono loro che da un ingresso sobrio sulla via Manzoni – niente reception con bancone, solo una scrivania – fanno volare i clienti ai piani alti, direttamente fra i tetti, i terrazzi i campanili e le guglie del centro. «Sliding doors» attraverso cui si passa dal mondo delle vie del Quadrilatero a quello ancor più rarefatto dello stile Armani. Un mondo capovolto, il suo, in cui per andare alle camere si scende e per rilassarsi si sale fino in cima, dove ha voluto la spa che la maggior parte degli hotel sistema sottoterra.
«È il mio sogno realizzato», dice Giorgio Armani.
Il «sogno» ha iniziato a nascere nel 2004, quando Armani e Mohammed Alabbar decisero di fare insieme gli alberghi più belli del mondo: il primo li avrebbe disegnati, il secondo costruiti. A ospitare l’albergo di Milano è un intero isolato, il «Manzoni 31» chiuso fra quattro strade che fu progettato dall’architetto Griffini nel 1937 e ospita anche una targa con citazione dai «Promessi Sposi» a ricordare che quello è luogo manzoniano.
Il caso ha voluto che il suo primo sospiratissimo hotel italiano inaugurasse proprio al deflagrare della crisi economica e politica. «Credo ancora nell’Italia», dice Armani, «le nostre imprese, a parte qualche crac, qualche infiltrazione e qualche megalomania, sono sempre agguerrite. La volontà di farsi strada nel mondo che vidi negli Anni 60 c’è ancora». La Stampa.

Note di costume e di cultura

Quadrilatero: è il nome che a Milano si dà al quadrato immaginario composto da quattro vie del centro – via Montenapoleone, via della Spiga, Via Manzoni, Corso Venezia – dove si concentrano i negozi della moda.
I promessi sposi è il romanzo storico scritto da Alessandro Manzoni, grande scrittore milanese dell’Ottocento. E’ in parte ambientato a milano.

In quella nuvola di Giotto è nascosto il diavolo

Quell’affresco di Giotto, nella Basilica superiore di San Francesco, ad Assisi, l’avranno visto e ammirato in otto secoli di vita, dalla fine del ‘200, milioni e milioni di persone, eppure nessuno si era mai accorto che quasi scolpito in una nuvola c’era il profilo di un demone, con il naso adunco, gli occhi scavati e le due corna scure.
A scovarlo è stata la storica Chiara Frugoni, grande studiosa del francescanesimo.
Non è stata una pennellata a caso. Ma è stata un’impertinenza, un gioco dell’artista, quel profilo di demone? Chi voleva rappresentare il pittore? Se stesso, un compagno di lavoro, un frate committente? Oppure, quasi nascosto nelle nuvole, tentava – come si credeva nel Medioevo – di impedire la salita delle anime al Paradiso, nell’eterna lotta fra il bene e il male?
Qualsiasi sia l’interpretazione, la stessa Frugoni è invece certa che la sua scoperta sia destinata a fissare un nuovo inizio di quella che la medievalista chiama la «manipolazione delle nuvole» da parte di un pittore. «Fino ad oggi, infatti – osserva la storica – il primo pittore che pensò di trattare le nuvole era ritenuto Andrea Mantegna che nel suo San Sebastiano, dipinto nel 1460, mostrò sullo sfondo del cielo un cavaliere che emerge da una nuvola. Ora, questo primato del Mantegna non è più tale».
Il Messaggero

Uso della lingua

scovarlo: a scoprirlo. Scovare significa tirare fuori dal covo. Altri sinonimi sono: snidare (tirare fuori dal nido) e stanare (tirare fuori dalla tana).
primato: essere primo.

Sentieri selvaggi

Sentieri Selvaggi è un gruppo di musicisti che si propone di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. E’ stato creato 14 anni fa da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Antonio Miotto, ed è formato da alcuni fra i migliori musicisti italiani: Paola Fre, flauto e piccolo; Marco Ghirardini, clarinetto e clarinetto basso; Andrea Rebaudengo, pianoforte; Andrea Dulbecco, vibrafono e percussioni; Piercarlo Sacco, violino e Aya Shimura, violoncello.
Il direttore è Carlo Boccadoro, la loro residenza è al Teatro Elfo Puccini di Milano.
Sentieri Selvaggi è anche contiguo al jazz, ed è logico. Nella biografia di Boccadoro (48 anni, nativo di Macerata) si legge che è compositore e diplomato in pianoforte, strumenti a percussione e tecnica dell’improvvisazione jazz studiata con Giorgio Gaslini; e nel sestetto c’è Andrea Dulbecco, vibrafonista di jazz e non solo, fra i più apprezzati a livello internazionale.
Dal 2005 Sentieri Selvaggi organizza a Milano un proprio festival di grande rilievo che è un’autentica stagione di concerti di musica contemporanea, intitolata nel 2011 all’Europa. Il Sole 24Ore.

Uso della lingua

piccolo: è l’ottavino, un flauto più piccolo dal suono molto acuto. In questo articolo si trovano molti nomi di strumenti musicali.