Il viaggio nel tempo del Colosseo Tornano i colori di due millenni fa

«Noi che lavoriamo nel Colosseo e per il Colosseo siamo abituati a convivere con il monumento probabilmente più famoso del mondo. E il mondo si stupirà scoprendo il suo vero colore. Ma sono sicura che quando le impalcature verranno smontate, entro qualche settimana e comunque prima dell’estate, il Colosseo sarà capace di sorprendere anche noi».
Il cantiere per il restauro dell’Anfiteatro Flavio, aperto nel settembre scorso intorno alle prime dieci arcate Nord, sta lentamente svelando l’antico e insieme nuovissimo colore del travertino. Un timbro complessivamente chiaro ma variegato, che spazia dal miele al giallo ocra, fino al castagno, e si alterna nello spazio di pochi centimetri, restituendo una coloritura intensa, dorata, sorprendente. Sparirà completamente la copertura nera dovuta al traffico e all’inquinamento». 
Il cantiere per la pulizia esterna del Colosseo andrà avanti per altri due anni. Seguirà la realizzazione del Centro servizi («che resterà rigorosamente di proprietà della Soprintendenza», avverte Barbera) e infine gli interventi per i sotterranei, le gallerie coperte del primo e del secondo ordine, l’impiantistica. In tutto cinque anni. Come si sa, il restauro è stato finanziato con 25 milioni di euro dal gruppo Tod’s di Diego Della Valle che così commenta: «Considero la sponsorizzazione del restauro del Colosseo un onore. Un impegno che ci rende orgogliosi di essere italiani. Mi piacerebbe continuare a vedere aziende private di successo che dedicano parte delle loro risorse a questo genere di attività. Dobbiamo dare un esempio positivo di questo Paese valorizzando la nostra cultura che è la risorsa fondamentale per la ripresa economica».

Corriere.it

Grammatica
Questo articolo presenta vari esempi di verbi nel tempo futuro. Potete identificarli?

Le ultime bambine di Auschwitz

Segnaliamo un bel reportage della Stampa online sull’intensa e commovente testimonianza di due sopravvissute al campo di concentramento di Auschwitz, Tatiana e Andra Bucci.
“Questa settimana sono esattamente settant’anni dal momento in cui i nazisti marchiarono la pelle di Tatiana Bucci: sul suo braccio fu tatuato il numero 76484. Era appena arrivata al campo di sterminio di Auschwitz Birkenau. Il 76483 era toccato a sua sorella Andra, mentre alla mamma, che aveva voluto passare davanti alle figlie per capire se era doloroso, avevano inciso il 76482.
“Oggi se ne può parlare, la gente capisce, i ragazzi hanno voglia di ascoltare, ma quando eravamo giovani questi erano argomenti impossibili, un vero tabù. Ricordo la vergogna che provavo d’estate, quando io e mia sorella mettevamo un vestito sbracciato e i cretini sul tram ci chiedevano se quello fosse il nostro numero di telefono. …
Quando il treno arrivò alla fine dei binari, esattamente al centro dell’immenso lager di Birkenau, e le porte del carro bestiame finalmente si spalancarono Tatiana aveva 6 anni e Andra 4”.
La Stampa.

Note di grammatica
Questo brano – e il resto del reportage – si presta a una revisione del passato remoto, del trapassato prossimo (trovatene degli esempi) e dell’imperfetto.