Tutti alla notte dei musei, per vincere la paura

Notte dei museiUn minuto di silenzio per chi non c’è più. Tutti gli eventi di «Musei in musica», l’appuntamento che sabato sera ha visto i musei civici romani aperti fino alle due di notte al costo di 1 euro o con ingresso gratuito, hanno reso omaggio ai tragici eventi di Parigi.

Niente paura, solo voglia di divertirsi
La paura non ha fermato gli appassionati e gli amanti delle serate tra arte, musica e cultura, sia romani che turisti. Che in moltissimi, intorno ai 25 mila secondo gli organizzatori, la notte tra sabato e domenica, hanno affollato la sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini o l’Esedra del Marco Aurelio, la Protomoteca e palazzo Braschi, la centrale Montemartini e il Macro di Testaccio o di via Nizza. E poi ancora, il Museo Napoleonico, villa Torlonia, il Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale, il museo dell’Ara Pacis, l’Accademia Francese e il polo museale dell’università La Sapienza. I più visitati sono stati i Mercati di Traiano e Palazzo delle Esposizioni. Il Corriere.it

‘Not in my name’, musulmani in piazza gridano forte: “Sconfiggiamo il cancro del terrorismo”

Not in my name

ROMA – “Nessuna guerra è santa. Non dobbiamo avere paura. Restiamo uniti per sconfiggere assieme il cancro del terrorismo”. Da Milano a Roma passando per Genova, tante voci e tanti slogan per esprimere il medesimo concetto: “L’Islam non è violenza, #notinmyname”. Dopo gli attacchi terroristici a Parigi e in Mali, le comunità islamiche italiane si sono riunite nella capitale e a Milano per rispondere alle violenze e alle stragi dopo i cortei di Palermo,Parma, Reggio Emilia e Lucca.
Repubblica

Un’università di anziani

docentiIn Italia abbiamo un record che non ci fa onore: abbiamo i docenti più anziani del mondo.

L’istantanea che il Miur consegna, ricavata dalla Banca dati dei docenti di ruolo 2014, è disarmante: su 13.263 professori ordinari, i titolari di cattedra in atenei statali con meno di 40 anni sono solo sei. E il trend è impietoso: l’innalzamento dell’età media, in Italia, prosegue da 25 anni. Dal 1988 al 2013 l’età è aumentata di sei anni, raggiungendo quasi i 52 anni: per gli ordinari la media è di 59 anni, 53 per gli associati, 46 per i ricercatori, secondo l’ultimo Rapporto Anvur sullo stato del sistema universitario e della ricerca. E se la presenza delle donne è cresciuta, passando in 25 anni da 26 a 36 ogni 100 docenti (ma tra gli ordinari la percentuale è del 21 per cento), dal 2008 al 2013 la riduzione dei ricercatori ha penalizzato anche loro.

I magnifici sei, gli unici ordinari under 40, che “l’Espresso” è riuscito a individuare, sono tutti maschi. Tutti nati nel 1976. Insegnano a Palermo, a Sassari, a Napoli, a Messina e a Bologna, quasi esclusivamente discipline economico-giuridiche. Nella metà dei casi hanno seguito una tradizione di famiglia. All’unanimità ammettono: «Siamo solo i più fortunati». Sabina Minardi, L’Espresso.

Note di cultura

Nel sistema universitario italiano, si distinguono i seguenti ruoli accademici: professore ordinario (o professore di I fascia) che equivale al Full Professor americano; professore associato (o professore di II fascia), Assistant Professor; e il ricercatore, il livello meno avanzato. A tutte queste posizioni si accede attraverso un concorso, cioè un esame statale.

Miur: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Anvur: L’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca

Attività didattica

Leggere attentamente l’articolo e poi rispondere alle seguenti domande:

  1. Come si chiama l’Università di Roma?
  2. Quale disciplina ha una grande tradizione in Italia?
  3. Qual è la novità annunciata dal Primo Ministro Renzi?
  4. Cosa si dice dei dottorati?