Addio, Dario Fo

foIeri è morto a Milano Dario Fo. Aveva 90 anni. Per ricordarlo abbiamo scelto il lungo articolo di Anna Bandettini, uscita su Repubblica, che ne racconta dettagliatamente la vita e la carriera.

“Negli ultimi tempi era diventato impaziente di fare, scrivere, parlare, dipingere. Si ubriacava di impegni, lavorava fino a stordirsi, come volesse bruciare il tempo. Dario Fo ha lasciato la vita con l’energia e la carica con cui l’ha vissuta. “Se mi dovesse capitare qualcosa, dite che ho fatto di tutto per campare”, scherzava fino all’ultimo. Aveva 90 anni, a 71 era stato insignito del Premio Nobel, e 70 li aveva passati nel teatro che ha dominato da re, reinventando la satira, la comicità con oltre cento commedie, racconti, romanzi biografici, saggi, e da attore, scrittore, autore di canzoni, ma anche pittore, regista, scenografo, saggista, politico: un talento rinascimentale che ha fatto di Dario Fo il più grande e famoso artista italiano dei tempi moderni. “Con Franca abbiamo vissuto tre volte più degli altri”, diceva ripercorrendo una vita straordinaria celebre in ogni parte del pianeta”. Repubblica.

Ecco la vera identità di Elena Ferrante

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Il segreto di Pulcinella

Svelato il mistero sull’identità di Elena Ferrante, la scrittrice napoletana più letta dei nostri giorni. Per venticinque anni l’autrice della tetralogia de L’amica geniale si è celata dietro allo pseudonimo  di Elena Ferrante.

Un’inchiesta condotta da Il Sole 24 Ore e pubblicata il 2 ottobre anche dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, dal sito di giornalismo investigativo francese Mediapart e da quello della rivista americana The New York Review of Books, fa ora emergere evidenze “documentali” che danno un contributo senza precedenti all’opera d’identificazione della misteriosa scrittrice.

Di lei, dunque, non sono mai state pubblicate foto. Né è mai stato stabilito chi sia veramente. Come riporta la quarta di copertina di ogni suo libro, si sa solo che «è nata a Napoli». Allo stesso tempo Ferrante ha saputo parlare molto di sé, concedendo innumerevoli interviste mediate dalla casa editrice e scrivendo un volume sedicentemente autobiografico, La Frantumaglia.

Anziché su un’immaginaria figlia di una sarta napoletana, come si presenta l’autrice in La Frantumaglia, le prove da noi raccolte puntano il dito su Anita Raja, traduttrice residente a Roma la cui madre era un’ebrea di origine polacca prima sfuggita all’Olocausto e poi trasferitasi a Napoli.

Ma in La Frantumaglia, Ferrante aveva avvertito i lettori. Non una, bensì due volte. «Io non odio affatto le bugie, nella vita le trovo salutari e vi ricorro quando capita per schermare la mia persona», aveva scritto. E, poco più avanti, aveva aggiunto: «Italo Calvino nel 1964 scriveva a una studiosa che chiedeva informazioni personali: “Mi chieda pure quel che vuol sapere e glielo dirò. Ma non le dirò mai la verità. Di questo può star sicura”. Questo passo mi è sempre piaciuto e almeno parzialmente l’ho fatto mio».
Per leggere tutto l’articolo cliccate qui : IlSole24Ore.

Note culturali

Elena Ferrante: è uno pseudonimo ispirato probabilmente alla famosa scrittrice Elsa Morante
I
 suoi primi romanzi sono: L’amore molesto, edito nel  1992,  I giorni dell’abbandono, del 2002 e la figlia oscura, da cui nel  2007 da cui la scrittrice ha tratto spunto per il racconto per bambini La spiaggia di notte. Dal 2012 al 2014 escono i quattro volumi della tetralogia L’amica geniale che la rendono famosa nel mondo.

La tetralogia: L’amica geniale, Roma, E/O, 2011.Storia del nuovo cognome. L’amica geniale volume secondo, Roma, E/O, 2012.  Storia di chi fugge e di chi resta. L’amica geniale volume terzo, Roma, E/O, 2013. Storia della bambina perduta. L’amica geniale volume quarto, Roma, E/O, 2014.

Il segreto di Pulcinella: il personaggio che appare nell’immagine si chiama Pulcinella. È un personaggio della Commedia dell”Arte la cui caratteristica principale è di parlare troppo e di non sapere tenere un segreto. L’espressione è “un segreto di Pulcinella” in italiano che è un segreto che ormai sanno tutti.

 

Van Gogh e la camorra

savianoQualche giorno fa due dipinti di Van Gogh, trafugati ad Amsterdam 14 anni fa, sono stati trovati in un casolare di Castellammare di Stabia di proprietà del boss del narcotraffico Raffaele Imperiale. Ecco quel che ne dice Roberto Saviano, in un’intervista sulla Stampa:

Perché la camorra investe nelle opere d’arte?

“Perché una tela di Caravaggio lascia meno tracce di una montagna di denaro. Si sposta più facilmente ed è un investimento relativamente sicuro. … Camorristi, evasori, criminali comuni investono in arte. Probabilmente oggi è questo il principale canale di riciclaggio di capitali di provenienza illecita. Ma va detto che le opere d’arte di Van Gogh o di Caravaggio possono finire solamente sul mercato clandestino. Ecco perché, paradossalmente, oggi un furto di questo tipo ha un valore minore rispetto a quello che è l’investimento reale”.

Chi è Raffaele Imperiale?

“In questo momento è il camorrista numero uno al mondo. Non esiste altro capo con il suo profilo”. La Stampa.

Note culturali

Roberto Saviano è l’autore di Gomorra, romanzo-reportage sulla camorra, la mafia a Napoli. Nel libro, uscito nel 2006, Saviano coraggiosamente denuncia i clan mafiosi della sua città. In seguito a ripetute minacce di morte, ora lo scrittore vive sotto programma di protezione.