Il discorso di Mattarella per il Giorno della Memoria

Per commemorare il giorno della memoria vi proponiamo qualche riga del bel discorso del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni di questa importante giornata. “Il presidente della Repubblica non si è limitato alla celebrazione rituale o alla deplorazione generica. Ha invece affrontato la questione ancora scabrosa e dolente delle leggi razziali varate ottanta anni fa dal fascismo con toni decisi e argomentazioni nette, non scontate né usuali nei discorsi ufficiali di un capo di Stato”, dice Giovanni Sabbatucci sulla Stampa.

Ma ecco una parte del discorso. Vi invitiamo, comunque, a leggerlo per intero, è una bella lezione di storia e di educazione civica e democratica.

“Ancora oggi ciò che ci interroga e sgomenta maggiormente, di un mare di violenza e di abominio, sono la metodicità ossessiva, l’odio razziale divenuto sistema, la macchina lugubre e solerte degli apparati di sterminio di massa, sostenuta da una complessa organizzazione che estendeva i suoi gangli nella società tedesca.

Il cammino dell’umanità è purtroppo costellato di stragi, uccisioni, genocidi.

Tutte le vittime dell’odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah – per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale – resta unica nella storia d’Europa. …

Anche in Italia questo folle e scellerato processo di riduzione delle persone in oggetti fu attuato con consapevolezza e determinazione. Sul territorio nazionale, è vero, il regime fascista non fece costruire camere a gas e forni crematori. Ma, dopo l’8 settembre, il governo di Salò collaborò attivamente alla cattura degli ebrei che si trovavano in Italia e alla loro deportazione verso l’annientamento fisico.

Le misure persecutorie messe in atto con le leggi razziali del 1938, la schedatura e la concentrazione nei campi di lavoro favorirono enormemente l’ignobile lavoro dei carnefici delle SS.

Le leggi razziali – che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare “leggi razziste”- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia.

Ideate e scritte di pugno da Mussolini, trovarono a tutti i livelli delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza. Quella stessa indifferenza, come ha sovente sottolineato la senatrice Segre, che rappresenta l’atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli”. Quirinale.

Liliana Segre Senatrice a vita

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato Senatrice a vita, Liliana Segre per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale.  … Una scelta non casuale quella del Presidente della Repubblica che ha deciso di procedere con la nomina a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della memoria e a 80 anni dalle leggi razziali di cui la Segre fu vittima all’età di 8 anni. Deportata ad Auschwitz, è una dei 25 sopravvissuti tra i 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono internati nel campo di concentramento.

“PORTERO’ IN SENATO LA VOCE DI CHI SUBI’ LE LEGGI RAZZIALI”

«Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi ha chiamato stamattina comunicandomi la decisione di nominarmi senatrice a vita. Lo ringrazio per questo altissimo riconoscimento. La notizia mi ha colto completamente di sorpresa. Non ho mai fatto politica attiva e sono una persona comune, una nonna con una vita ancora piena di interessi e di impegni», dice Liliana Segre nel commentare la nomina ricevuta dal Colle. «Certamente, il Presidente ha voluto onorare, attraverso la mia persona, la memoria di tanti altri in questo anno 2018 in cui ricorre l’ottantesimo anniversario delle leggi razziali. Sento dunque su di me l’enorme compito, la grave responsabilità di tentare almeno, pur con tutti i miei limiti, di portare nel Senato della Repubblica delle voci ormai lontane che rischiano di perdersi nell’oblio. Le voci di quelle migliaia di italiani, appartenenti alla piccola minoranza ebraica, che nel 1938 subirono l’umiliazione di essere degradati dalla Patria che amavano; che furono espulsi dalle scuole, dalle professioni, dalla società dei cittadini «di serie A».  La Stampa.

Note di cultura

Senatrice a vita: quella di senatore, o in questo caso senatrice, a vita è una carica che viene data dal presidente della Repubblica a persone che si sono distinte per meriti speciali.

80 anni dalle leggi razziali: le leggi razziali sono state applicate in Italia da Mussolini nel 1938, quindi 80 anni fa. Esse erano dirette soprattutto contro le persone di religione ebraica. Tra le tante discriminazioni, agli ebrei era anche vietato frequentare le scuole pubbliche.

Colle: nome con cui viene chiamato, nel linguaggio giornalistico, il Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana.

Sapete che cosa sono le pietre d’inciampo?

Roma, il giallo di Spelacchio.

Cos’hanno in comune il britannico Guardian con il “sovietico” Russia Today? Entrambi i quotidiani hanno ribattezzato l’abete rosso di piazza Venezia “a toilet brush”, uno scopettino del water. Definizione discutibile per quello che, suo malgrado, è diventato il simbolo del Natale romano. Sull’albero, addobbato da luminarie che non riescono a nascondere gli spazi vuoti sui rami di questo gigante di oltre 20 metri, si è già scritto tanto. La notizia della sua “morte”, certificata anche dai tecnici del Campidoglio, è rimbalzata in tutto il mondo a tal punto che le opposizioni in Aula Giulio Cesare parlano di “danno d’immagine alla città”.Secondo il Codacons, quell’abete rosso in piazza Venezia, è una “figuraccia mondiale”.
I cittadini l’hanno rinominato “Spelacchio”, la tv moscovita Russia Today l’ha ribattezzato “toilet brush” e ora il popolo dei social si prepara a “celebrare” il suo funerale: l’albero per cui il Comune ha speso circa 50 mila euro, già arrivato moribondo a causa di un trasporto poco rispettoso del fogliame, è stato ufficialmente dichiarato secco. A suo nome, erano nate anche delle pagine social, che ora sono più scatenate che mai, proprio come gli utenti della rete, tra ironia e battute.

…di Spelacchio hanno parlato ieri anche i Movimenti per la casa. Per dire che, in città, “ci sono ben altre situazioni che dovrebbero suscitare rammarico e indignazione. Prima fra tutte le 66 famiglie costrette a vivere da 4 mesi accampate sotto al portico della Basilica dei Santi Apostoli ” dopo lo sgombero di un immobile a Cinecittà. ” Quelle tende nel cuore di Roma dovrebbero suscitare indignazione, Altroché le seppur tristi sorti di Spelacchio”.Repubblica

Riferimenti utili

Campidoglio: è uno dei sette colli su cui venne fondata Roma. È la sede dell’amministrazione comunale della città.
Aula Giulio Cesare: l’aula consiliare che conserva una statua di Giulio Cesare oggi è la sala dove si riunisce il consiglio comunale della città di Roma.
Codaconos:Il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori,
Una figuraccia: fare una brutta figura, cioè  dare un immagine negativa o sbagliata in qualcuno.