Ryder Cup, Molinari: “È il team più forte in cui abbia giocato”

Ringraziamo Justin Evans per tenerci regolarmente informate sui primati sportivi italiani. Ecco l’ultimo interessante articolo che ci ha proposto.

Alla fine la festa esplode sul prato davanti agli spogliatoi. Lì, dove venivano a provare le buche quando la tensione saliva troppo, adesso i magnifici 12 dell’Europa della Ryder Cup si scatenano con le bottiglie di Magnum, a rincorrersi e inzupparsi di champagne. «Francescooooo» e giù un’altra doccia di bollicine a Molinari, campione fra i campioni, autore di una serie infinita di exploit. Finalmente la tensione sembra aver abbandonato Chicco, di solito compassato e sobrio, adesso sorridente e pronto a scherzare con i compagni. Con la bandiera tricolore al collo, prima come una sciarpa, poi come un mantello: ma non se ne separa mai. Si fa serio solo quando gli chiedono cosa abbia provato ad infliggere quella terribile serie di k.o. a un campione come Tiger Woods: «non sono venuto qui per vincere una o cinque partite. Dovevamo vincere la coppa. E se io avessi vinto tutti i miei incontri ma non avessimo riportato a casa la Ryder avrei fallito. Voglio ringraziare tutti questi compagni ai quali finora avevo dato poco. In questo fine settimana li ho ripagati».

FLEETWOOD: “INCREDIBILE 5-0” — Rende onore a Molinari anche Tommy Fleetwood, lo straordinario compagno delle quattro vittorie nei doppi di venerdì e sabato: “Francesco è incredibile, 5-0 in Ryder Cup. Non so quanto spesso sia successo o se sia mai successo, ma questo ragazzo è un grande golfista. Merita tutto il credito che sta avendo e credo che sia stato giusto che il punto finale sia arrivato da  lui”.   La Gazzetta dello Sport

Note linguistiche
Francesco Molinari, o Mole come lo chiamano i compagni di squadra, ha dimostrato con la vittoria in Ryder Cup di essere un vero campione di golf.

Che tipo di persona è Molinari? Potete trovare nell’articolo tutti gli aggettivi con cui è descritto?

L’amica geniale in TV

La serie TV tratta dalla tetralogia della Ferrante  (letta da oltre cinque milioni di persone in 50 Paesi) è attesa in tutto il mondo e inaugura la collaborazione della Rai con la rete di avanguardia americana Hbo. E’ diretta da Saverio Costanzo.

La prima stagione, di otto episodi, ruoterà attorno al primo capitolo della tetralogia della scrittrice italiana.

Il piano è quello di produrre altre tre stagioni, dedicate ai rispettivi romanzi (Storia del Nuovo Cognome, Storia di Chi Fugge e di Chi Resta, Storia della Bambina Perduta) per un totale di 32 puntate. Le sceneggiature sono firmate dalla Ferrante, assieme a Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo.

«Avevo letto anch’io la tetralogia, ma mai avrei pensato di poterla realizzare», confessa Costanzo alla stampa, ben conscio che per lui si tratti di una vera “prova del fuoco” (e con un plotone di esecuzione esigente e in trepidante attesa worldwide). «Ma quando sono stato contattato dalla casa editrice E/O che me lo ha proposto, non ho esitato un secondo….”

A proposito di Ferrante interviene anche Francesco Piccolo, tra gli sceneggiatori della serie. Sul mistero della scrittrice, di cui non si è mai rivelata ufficialmente l’identità, lui scherza: «Abbiamo lavorato andando ogni giorno a casa sua, ma non vi possiamo dire chi è perché ancora non l’abbiamo capito neanche noi».

Si dice comunque che lei sia stata molto vicina al progetto, che abbia collaborato con Costanzo via mail e che, sin all’inizio, si sia posta come «guardiana e sorvegliante», non soltanto dei libri ma anche del tentativo di fare questa trasposizione. Vanity Fair.

Note di lingua

Prova del fuoco: situazione od occasione particolarmente difficile e rischiosa, in cui una persona può dimostrare determinate capacità.