Repubblica e il mondo che vogliamo raccontare

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Mario Calabresi, nuovo Direttore di Repubblica, (sinistra) e Ezio Mauro Direttore dal 1996 a oggi.

Il neo Direttore  Mario Calabresi nel suo primo editoriale su Repubblica annuncia la nuova filosofia del giornale. Abbiamo scelto due passaggi che la illustrano con efficacia.

Un giornale come Repubblica deve avere ogni giorno l’ambizione di camminare accanto al suo lettore per aiutarlo a distinguere i segnali più importanti nel rumore di fondo in cui viviamo immersi e di offrire contesti che permettano di leggere con chiarezza gli eventi quotidiani. Nel caos informativo di oggi come nell’Italia sbandante di quel primo giornale di quarant’anni fa non abbiamo bisogno di aggiungere (emozioni, toni apocalittici, indignazione gratuita) ma di selezionare, di offrire a voi lettori ciò che è portatore di senso e stimola la vostra intelligenza e non la vostra pancia, perché alla fine, come diceva Montaigne, “è meglio una testa ben fatta di una testa ben piena”.

Così se dobbiamo indignarci per i dipendenti pubblici assenteisti, infedeli o corrotti abbiamo anche il dovere di sapere che accanto a loro ci sono migliaia di persone che tengono in piedi le Istituzioni con passione e onestà. Dobbiamo sapere che è pieno di sindaci che si alzano all’alba e provano a cambiare le cose e la sera a casa immaginano un futuro per il loro Comune. Parliamo della scuola allo sfascio ma non rendiamo sufficiente onore alla maggioranza degli insegnanti che in questi anni ha trovato il modo di tenere in vita l’istruzione italiana, con creatività, talento e coraggio.
Per non cadere nella disperazione abbiamo bisogno di denuncia ma anche di soluzioni, di alternative che permettano di sperare e di continuare a vivere
Repubblica

I 40 anni di Repubblica, tra storia e futuro

repubblica

Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari consegnano la prima copia di Repubblica al Presidente Mattarella

Quarant’anni di idee. Di inchieste, di reportage, di cronaca. Di volti, storie, tendenze. Un racconto realizzato giorno dopo giorno. Restando sempre fedeli a ideali e a ispirazioni di fondo. Quelli che si condensano nel nome “Repubblica”. E nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium di Roma è proprio questo che lega gli interventi di Eugenio Scalfari, Ezio Mauro, Mario Calabresi e del presidente del gruppo l’Espresso, Carlo De Benedetti. Presente e futuro di Repubblica coniugati insieme in una sera in cui a essere festeggiati sono soprattutto i lettori: la community legata al nostro giornale.  ..Tradizione, democrazia e innovazione. Queste per De Benedetti le direttrici su cui si muove Repubblica: “Calabresi sarà portare il nostro giornale avanti senza rinnegare il nostro dna: l’indipendenza da ogni potere, la difesa dei principi di giustizia sociale, dell’equità. Gaetano Salvemini auspicava un paese libero con un po’ più di libertà per tutti. Repubblica saprà affrontare il futuro: su internet abbiamo un primato indiscusso. Con la Repubblica delle Idee abbiamo dimostrato di essere capaci di apertura. Calabresi saprà proseguire su questa strada”.  Repubblica

Informazioni culturali

Eugenio Scalfari: co-fondatore e Direttore del quotidiano La Repubblica dal 1976 al 1996.

Ezio Mauro: Direttore della Repubblica dal 1996 al 2016

Mario Calabresi: nuovo direttore della Repubblica

“Lettere al direttore”

Scrivere lettere ai giornali è una consuetudine che continua a essere vitale e importante, nonostante i social network. Almeno in Italia.
 
Caro Direttore,
credo che gli italiani ricorrano sempre più spesso alle lettere ai quotidiani per comunicare le proprie ansie, le proprie inquietudini, le proprie lamentele o proteste.
E’ noto che noi italiani siamo propensi al «lagno» e credo che questo fenomeno si sia molto intensificato con la crisi.
Sentiamo più che mai il bisogno di esprimere le nostre incertezze (o certezze), i nostri dubbi e le redazioni dei giornali funzionano come «terapia di gruppo»: una sorta di «lettino dell’analista» sul quale cercare intime catarsi a intimi grovigli. …
Mentre i cosiddetti social network diventano sempre più raccolte indifferenziate di rifiuti non riciclabili, sulle rubriche delle lettere ai giornali si svolge un mediato confronto a distanza che incanala le frustrazioni verso l’apertura al dialogo. Una funzione sociale importante che aiuta lo scambio di opinioni ma permette anche lo sfogo di sentimenti che, se trattenuti, potrebbero nuocere all’individuo e alla società. …

Mariagrazia Gazzato, Mirano (Venezia) La Stampa.
 
Note di cultura
La lettera che pubblichiamo è uscita nella rubrica “Lettere al direttore” della Stampa. E’ una rubrica sempre viva e interessante e consigliamo i nostri lettori di seguirla. Il direttore della Stampa è Mario Calabresi (nella foto).
lagno: è voce dotta e rara – si noti infatti che è tra virgolette. Significa lamentela. Il linguaggio e il tono della lettera sono colti e raffinati.