Il carciofo della discordia

Proibito o no? Intorno al carciofo alla giudia, una leccornia fra i simboli della più antica gastronomia ebraico-romana, nel pieno della Pasqua ebraica è in atto una disputa sulla liceità dal punto di vista delle regole alimentari religiose ebraiche. Secondo il quotidiano Haaretz, il rabbinato israeliano ritiene il carciofo nella sua versione alla giudia non ‘kosher’, quindi proibito, e ne vuole vietare la preparazione in Israele, dove non sono pochi i ristoranti kosher che lo elencano nel menù. Per fonti della comunità ebraica romana invece la ‘guerra del carciofo’ adombrata dal quotidiano semplicemente “non esiste”, perché la specificità del piatto ebraico-romano evita qualsiasi rischio di impurità. …

Proibito o no? Intorno al carciofo alla giudia, una leccornia fra i simboli della più antica gastronomia ebraico-romana, nel pieno della Pasqua ebraica è in atto una disputa sulla liceità dal punto di vista delle regole alimentari religiose ebraiche. Secondo il quotidiano Haaretz, il rabbinato israeliano ritiene il carciofo nella sua versione alla giudia non ‘kosher’, quindi proibito, e ne vuole vietare la preparazione in Israele, dove non sono pochi i ristoranti kosher che lo elencano nel menù. Per fonti della comunità ebraica romana invece la ‘guerra del carciofo’ adombrata dal quotidiano semplicemente “non esiste”, perché la specificità del piatto ebraico-romano evita qualsiasi rischio di impurità. Giovanni Gagliardi, Repubblica.

Esercizi

Un articolo divertente, su una disputa inconsueta. Leggete tutto l’articolo e rispondete a queste domande: perché il carciofo alla giudia potrebbe non essere kosher? e perché, secondo gli ebrei romani, lo è?

Note di costume

La cucina è sempre un modo piacevole di entrare in un’altra cultura. In Italia ci sono molti blog di cucina interessanti, ve ne consigliano due: https://blog.giallozafferano.it/orecchietteeforchette/, ricette di una barese a Milano; e https://www.labna.it/, ricette della tradizione ebraica soprattutto italiana, ma non solo. Vi troverete anche la ricetta dei meravigliosi carciofi alla giudia, che vi consigliamo comunque di assaggiare a Roma.

“Rimpicciolitevi e moltiplicatevi”

Questo è il consiglio di Haim Baharier, uno degli intellettuali più “adorati dall’intellighenzia milanese”, come dice Egle Santolini che lo intervista sulla Stampa.
Il Sole e la Luna, come racconta nel suo libro La Genesi spiegata da mia figlia.
«La Luna dice al creatore: due sovrani per una corona sola sono di troppo. Il Creatore le risponde che ha ragione. Però poi le dice: vai e rimpicciolisciti. La Luna ripete di essere stata vittima di un’ingiustizia terribile, e che non le interessano le zeppe di consolazione, per esempio di sentirsi dire che è simbolo di crescita. Chi la dura la vince: il Creatore non cambia il corso delle cose, ma riconosce l’ingiustizia. Sta alla Luna giocarsi bene questo riconoscimento».
Ne vogliamo trarre delle implicazioni generali, politiche?
«Il rimpicciolirsi, il cedere spazio all’altro, allo straniero, può svolgersi senza drammi, senza diminuzione di dignità e di possesso. Siamo molto lontani dal buonismo cattolico. La ferita non è esibita, ma è elaborata: perde la sua natura dolorosa e consente all’altro di esistere. Come dice la Bibbia, “prenderete l’obolo per me da colui con un cuore che tende a darlo”. Io non do quello che credo di avere, ma cedo indietro quello di cui sono responsabile. In questo modo, l’altro è legittimato a prendere».  La Stampa.

Uso della lingua

zeppa: rimedio improvvisato e provvisorio
chi la dura la vince: è un noto proverbio, significa che chi insiste finisce per ottenere quel che vuole
giocarsi: sfruttare
buonismo: il comportamento di chi, specialmente in politica, si dimostra tollerante nei confronti degli avversari, secondo il dizionario Devoto-Oli.

Cristiani perseguitati e persecutori

Franco Cardini

Non facile il compito che si è dato Franco Cardini nel suo recente Cristiani perseguitati e persecutori (Salerno, pp. 186): affrontare il tema del rapporto tra cristianesimo e violenza subita e inflitta non attraverso una “conta” delle vittime di persecuzioni religiose nei duemila anni di cristianesimo, né con una contrapposizione del numero di uccisi o dell’efferatezza dei crimini compiuti da parte di opposti schieramenti, ma piuttosto attraverso una ben più approfondita disamina di un nodo e un’epoca cruciali: come e perché tra il I e il VI secolo d.C. i cristiani da perseguitati diventano anche persecutori. Un lavoro accurato da storico onesto e documentato, quale è Cardini, svolto “non al fine di giudicare e tanto meno di condannare, ma, semplicemente, per comprendere”.
Lo spunto è fornito dall’amara realtà che si è venuta affermando in questi ultimi trent’anni: la rinascita di “appelli a guerre sante”, l’apparire di “nuovi carnefici e nuove vittime tali anche e magari soprattutto nel nome di Dio”. Enzo Bianchi per La Stampa.

Note culturali

Questo è l’inizio di un recente articolo di Enzo Bianchi per La Stampa. Enzo Bianchi è una figura interessante nel panorama culturale italiano. E’ priore di una comunità monastica da lui fondata, che si trova a Bose, nel Piemonte. E’ un uomo molto colto e un finissimo esegeta biblico, ma non ha dimenticato le sue origini contadine, da cui prendono spesso spunto i suoi numerosi libri. Cura per La Stampa una rubrica settimanale dal titolo “Lontano e vicino“.
Si noti il lessico e il tono “alti”, colti, dell’articolo.

La Via Crucis della statua di Wojtyla a Roma

È stata una vera e propria Via Crucis la breve storia della statua dedicata al Papa Giovanni Paolo II. Riportiamo la successione dei fatti in alcuni articoli selezionati.
Roma 18 maggio. “Una statua alta oltre cinque metri raffigurante Giovanni Paolo II, concava come simbolo di accoglienza, fusa in bronzo con una patina color argento, si erge da oggi davanti alla Stazione Termini di Roma.  Con l’inaugurazione della statua si concludono le celebrazioni della beatificazione di Papa Wojtyla «lasciando – ha detto il Sindaco Alemanno – una traccia indelebile nella porta d’accesso della città”.   Il Messaggero

Roma 19 maggio.  “La grande statua di Giovanni Paolo II collocata davanti alla Stazione Termini non piace in Vaticano: “pecca di una scarsa riconoscibilità“. Lo scrive oggi l’Osservatore Romano che esprime apprezzamento per l’idea di una scultura che ricordi Papa Wojtyla alle migliaia di viaggiatori che giungono a Roma ma critica la sua realizzazione. “La suggestione dell’opera – rileva l’articolo – consiste nell’abbraccio ideale che il Pontefice era solito dare ai fedeli della sua diocesi e offrire ai molti pellegrini e visitatori” ma “il suo volto, situato in cima alla struttura, ha però solo una lontana somiglianza con quello del Papa. E complessivamente il risultato non sembra all’altezza dell’intento, tanto che in proposito già si sono levate voci critiche”. La Repubblica

Roma 25 maggio. “La polemica è arrivata al capolinea. La statua dedicata a Giovanni Paolo II, già ribatezzata a furor di popolo la garitta, sarà rimossa. Tra poco più di un mese per l’esattezza. 
Il Comune di Roma ha deciso che riunirà una commissione di saggi che avrà il compito di valutare l’esistente e, sulla base di questo, dare le linee per come dovrà essere realizzata una nuova statua.  già si pensa al futuro. In che modo? Verrà lanciato un concorso di idee internazionale: un nuovo bozzetto, un nuovo artista, una nuova opera che dovrà avere le caratteristiche precedentemente elaborate dalla commissione dei saggi. Insomma, si riparte da capo.”  Leggo

Uso della lingua

pecca di una scarsa riconoscibilità: ha come limite di essere poco assomigliante
arrivare al capolinea: significa “arrivare alla fine di un percorso”, “concludere”
a furor di popolo: per una travolgente decisione popolare ( by overwhelming public pressure).

Il tesoro di San Gennaro per la prima volta in mostra

Per la prima volta il leggendario tesoro di San Gennaro: il più importante, antico e inviolato tesoro esistente al mondo, verrà esposto al pubblico.   Dall’8 aprile al 12 giugno 150 pezzi del tesoro – compresi i «pezzi forti», verranno messi in mostra a Napoli, la città di cui il santo è patrono.   Questo bendiddio si potrà visitare lungo il «miglio d’oro» che va dalla Cappella al Museo di San Gennaro, dal Museo Diocesano all’Archivio Storico del Banco di Napoli, passando per i Girolamini. 

Per conoscere l’origine di “cotanto patrimonio” l’articolo ci offre un breve riassunto della storia del miracolo di San Gennaro. “La leggenda vuole che nel 305 d.C., durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, il cristiano Gennaro venisse condannato a morte per decapitazione.  Quando si decise di traslarne  il corpo da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte accadde un fatto prodigioso: il sangue del martire, contenuto in due ampolle, divenne improvvisamente liquido. San Gennaro dimostrò così di essere presente perpetuando «‘o miracolo» nei secoli”.
La Cappella del tesoro di San Gennaro creata nel 1601 è stata fatta oggetto per quatro secoli di doni di inestimabile valore da parte di sovrani di tutto il mondo e perfino di papi. Come leggiamo nell’articolo, San Gennaro può battere la regina d’Inghilterra perfino nel valore del copricapo: “una mitria vescovile in oro e argento con 3.890 gemme, tra cui spiccano 3.328 diamanti (sic!), 198 smeraldi e 168 rubini, giusto per gradire. I gemmologi non hanno dubbi: questo è uno degli oggetti più preziosi al mondo”.
Il Sole24Ore

Se volete assistere alla celebrazione annuale del miracolo della liquefazione del sangue di S. Gennaro cliccate qui

Uso della lingua
bendiddio: significa abbondanza, ricchezza. In questo caso c’è anche un gioco di parole perché dei beni del “dio” dei napoletani.
cotanto: significa “così tanto”. È un vocabolo aulico utlizzato in chiave ironica.
o miracolo’: in dialetto napoletano c’e’ l’elisione della”l” dell’articolo. L’articolo ‘o’ è un maschile generico che vale come lo e anche il.

Uomini e profeti

E’ il titolo di una bella trasmissione radiofonica che va in onda il sabato e la domenica mattina dalle 9,30 alle 10,45 su Rai Radio 3. Si descrive così: “Uomini e Profeti è una trasmissione che si muove sulla linea di confine tra le fedi religiose e la complessità del mondo in trasformazione. Nata nel 1982, con l’obiettivo di interrogare i grandi temi, i testi, le esperienze e le storie delle tradizioni spirituali di tutti i tempi, dal 1993 si è data una doppia articolazione: da un lato le questioni più pressanti e talvolta più drammatiche che si intersecano con gli orizzonti del religioso (il sabato con “Fedi e Mondo“); dall’altro una riflessione analitica e critica sulle Scritture fondative delle diverse tradizioni, da quest’anno dedicata in particolare alla conoscenza del testo biblico (domenica con “Leggere la Bibbia“).

Uomini e profeti – che dal 1993 è ideato e condotto da Gabriella Caramore – vuole essere un luogo di libertà e di confronto, un esercizio della parola, dell’ascolto e dell’incontro”.
Nella puntata di ieri si è esplorato il rapporto tra religione e violenza, “… le diverse appartenenze alle fedi sembrano fomentare i contrasti invece che spegnerli, cementare sussulti identitari invece di creare distensioni. Perché? È dentro le Scritture dei vari ‘credo’ che va cercata l’origine delle conflittualità? O nel modo in cui le Scritture sono state e sono interpretate?” A queste interessanti domande hanno tentato di dare una risposta esponenti di religioni diverse come Maria Cristina Bartolomei, Enzo Bianchi, rav Benedetto Carucci Viterbi, Daniele Garrone, Stefano Levi Della Torre, Alberto Ventura. Le puntate sono scaricabili su podcast. Invitiamo i nostri lettori ad ascoltarle. Rai Radio 3.

Nota culturale
Rai Radio 3 è il terzo programma della radio pubblica. Viene chiamata anche “Terzo programma”, il nome con cui è nata, nel 1950. E’ il canale culturale della radio e offre una vasta gamma di programmi dedicati a musica, libri, politica e attualità, spesso di alta qualità. E’ possibile ascoltarla anche attraverso il computer, e la maggior parte dei programmi sono scaricabili su podcast.

Le chiese moderne sono inospitali?

La chiesa di Dio Padre Misericordioso al quartiere Tor Tre Teste di Roma,
progettata dall’architetto Richard Meier

 “Quanto sono inospitali molte chiese moderne!”. In una lectio magistralis alla facoltà di Architettura di Roma, il cardinale Gianfranco Ravasi lancia l’allarme:
“Un’architettura sacra che non sappia parlare correttamente il linguaggio della luce e non sia portatrice di bellezza e di armonia decade automaticamente dalla sua funzione”. Il ministro vaticano della Cultura stigmatizza “l’inospitalità, la dispersione, l’opacità di tante chiese tirate su senza badare alla voce e al silenzio, alla liturgia e all’assemblea, alla visione e all’ascolto, all’ineffabilità e alla comunione”. Chiese nelle quali “ci si trova sperduti come in una sala per congressi, distratti come in un palazzetto dello sport, schiacciati come in uno sferisterio, abbrutiti come in una casa pretenziosa e volgare”.

Un degrado inaccettabile e tanto più grave alla luce del “grande contributo offerto in 20 secoli” dalla cultura cristiana all’architettura. La Stampa.

Uso della lingua
Si noti il linguaggio colto e raffinato dell’articolo, in particolare delle parole del cardinal Ravasi. Abbiamo evidenziato alcuni termini ed espressioni ricercati e metaforici.
Sferisterio è un campo da gioco.

Sindone, si e’ chiusa l’Ostensione

Si e’ appena conclusa a Torino l’Ostensione della Sacra Sindone durata dal 10 aprile al 23 maggio. Dal 1578 anno in cui e’ stata portata a Torino la Sindone e’ stata esposta solo nove volte, l’ultima dieci anni fa’, in occasione del Giubileo del 2000. Questa la prima volta che e’ stato possibile vedere direttamente la Sindone dopo l’intervento per la conservazione a cui è stata sottoposta nel 2002.
L’evento ha registrato numeri da record. Due milioni e 113mila pellegrini
sono arrivati a Torino da tutto il mondo su 16 mila autobus.  Oltre 1.500 i giornalisti accreditati, e 200 mila gli utenti che hanno navigato sul sito http://www.sindone.org/ con oltre 10 milioni di pagine visitate.
Un bilancio «positivo» soprattutto «dal punto di vista spirituale», ha commentato l’arcivescovo di Torino, il Cardinale Severino Poletto secondo il quale questa ostensione sarebbe stata piu’ sentita di quella del 2000, forse, ha detto,  perche’ la gente e’ venuta alla ricerca di una speranza nel momento particolare di crisi che il mondo sta attraversando. La Stampa

La Bibbia nelle scuole

Il fine storico Sergio Luzzatto, ora collaboratore del Sole 24Ore, ci presenta una notizia interessante. Alcuni rappresentanti di un’associazione chiamata Biblia si sono incontrati con dei funzionari del ministero della Pubblica istruzione con lo scopo di promuovere la lettura della Bibbia nelle scuole. In seguito alla firma di un accordo con il ministero, l’associazione Biblia – laica e aconfessionale – s’impegna a “progettare percorsi di lettura del testo biblico rivolti agli studenti dei diversi livelli d’istruzione”. È una buona notizia perché sembra preludere a un insegnamento “disinteressato” dell’Antico e del Nuovo Testamento: insegnamento funzionale non alla catechesi (cioè all’indottrinamento) dei bambini e dei ragazzi, ma alla loro formazione. Come non sognare una scuola italiana dove la lettura della Bibbia diventi finalmente un percorso conoscitivo, un’avventura intellettuale, un’occasione di contaminazioni culturali? E se non ora, quando? Proprio in quanto le nostre scuole tendono a farsi sempre più “miste”, accogliendo alunni delle più varie origini e fedi, il Libro delle tre religioni (Ebraismo, Cristianesimo, Islam) dovrebbe imporsi come una lettura più che opportuna: una lettura necessaria per capire chi siamo e da dove veniamo, per imparare qualcosa di profondo sulle famose “radici comuni dell’Europa”. Il Sole 24Ore.

La Sindone esposta a Torino

Dal 10 aprile al 23 maggio 2010 nella cattedrale di Torino sarà esposta la Sindone. Dato che sono previsti 2 milioni di visite è indispensabile la prenotazione. sacrasindone. Nella prossima ostensione (esposizione) la tecnologia avrà una parte importante per permettere a pellegrini e appassionati di vedere sempre più nel dettaglio le immagini del lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo di Gesù. Le immagini 3D da vedere senza occhiali sono state prodotte da una società torinese, la Juma Communication, in collaborazione con il dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e con il presidente del Museo della Sindone, Gian Maria Zaccone. Un altro studioso, Bruno Fabbiani, esperto in progettazione strumentale, ha invece elaborato immagini tridimensionali visibili attraverso filtri. Il Sole 24Ore.

E’ stato inoltre prodotto un cartoon sulla storia della Sindone: “Mystery after Mistery“. Il cartoon è unico nel suo genere perché realizzato con l’utilizzo di soli quattro colori, che richiamano rigorosamente le tonalità del lenzuolo, e il disegno di figure appositamente studiate per risultare familiari al pubblico di tutto il mondo.
Prodotto in sette lingue da Nova T (casa di produzioni multimediali dei Frati Cappuccini) ed Enanimation (vincitrice di un European Film Academy Award con ’Mia e il Migoù) il cartoon è destinato al pubblico internazionale ed accompagnerà l’ostensione. La Stampa.